Brevetto rubato a fornitrice Nato, ipotesi spionaggio

Una vicenda giudiziaria che ha tutti i contorni della più classica delle spy story è quella che riguarda la presunta contraffazione di un brevetto nel campo della medicina rigenerativa, di proprietà della Human Brain Wave, società torinese che ha tra i suoi clienti la Nato. Sono due le inchieste della procura di Torino che ruotano attorno a un macchinario, Rigeneracons, frutto di un lavoro di ricerca bio-tecnologica ultra decennale, distribuito in oltre 40 Paesi in tutto il mondo, in grado di riparare in meno di un'ora i tessuti danneggiati da ustioni e ferite, grazie alla rigenerazione delle cellule staminali. Armando Roggero, 46 anni, ex consigliere del cda di Hbw, che ha sede a Candiolo (Torino), avrebbe, secondo i magistrati, utilizzato il brevetto di disgregatore di tessuti per l'azienda Ctsv, che ha creato il dispositivo Medicons-P, per gli inquirenti "fortemente simile" al Rigeneracons, e destinato al medesimo scopo. Il pm Alessandro Aghemo aveva aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di violazione del segreto industriale e contraffazione. In un primo tempo era stata chiesta l'archiviazione, ma il gip Francesca Roseti ha ordinato l'imputazione coatta e a giugno inizierà il processo. Intanto un altro pubblico ministero torinese, Marco Sanini, sta indagando in un secondo filone della stessa vicenda, per frode in commercio e associazione a delinquere. Un'inchiesta per far luce se esista o meno un sodalizio internazionale che ha come obiettivo la contraffazione dei macchinari medici. Il sospetto dei magistrati, inoltre, è che il macchinario Medicons-P venga venduto in Paesi come Russia e Cina, attraverso una triangolazione con la Turchia, trovando così una sua nicchia internazionale di un certo livello e vendendolo a un costo inferiore di quello del concorrente. Da qui uno scenario che si incastrerebbe bene con quelli in pieno stile Guerra Fredda e da 007. Infatti Rigeneracons è fornito alle truppe Nato, visto che il macchinario può rigenerare la pelle dei militari danneggiata, ad esempio, da sostanze batteriologiche. Roggero, difeso dall'avvocato Diogene Franzoso, respinge ogni accusa di violazione, sottolineando che in sede civile una perizia gli aveva dato ragione. Secondo invece i legali di Hbw, gli avvocati Alexandro Tirelli e Federica Tartara, Roggero ha sfruttato la sua conoscenza del 'know how' della Hbw per realizzare il Medicons-P.

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