Salone Libro, dipendenti: nulla è cambiato, serve chiarezza

"Chiediamo chiarezza e trasparenza in tempi brevi per capire le nostre sorti future e quelle del Salone del Libro". Lo scrivono i dipendenti dell'ex Fondazione per il Libro, finita in liquidazione a dicembre, a cui faceva capo il Salone del Libro di Torino, in vista di venerdì 29 giugno quando è previsto un nuovo tavolo sindacale in Regione Piemonte. "Sei mesi e nulla è cambiato. Nessuna proposta concreta è stata portata dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino a noi dipendenti della Fondazione per il Libro, ora in liquidazione, al tavolo di crisi dello scorso lunedì 25 giugno, se non quella irricevibile e della sospensione dei contratti, senza percepire alcuno stipendio", riferiscono i dipendenti.  Dopo le "vaghe premesse e promesse con cui era stata avviata la liquidazione della Fondazione per il libro, lo scorso dicembre" lunedì scorso al tavolo di crisi si è parlato di un "possibile prolungamento di un mese del distacco, che dovrà essere riconfermato il prossimo 29 giugno, ma da comunicazione informale ricevuta dal rappresentante sindacale della Cgil Dante Ajetti, in data odierna, questa via non sarà percorsa", hanno sintetizzato i dipendenti, i cui stipendi nei mesi scorsi sono stati pagati in ritardo. "Con la correttezza che ha sempre contraddistinto il nostro operato, non chiediamo altro che la possibilità di continuare il nostro lavoro, in condizioni di regolare tutela contrattuale e con la corresponsione del nostro compenso nei tempi e nei modi dovuti.  Auspichiamo un disegno ben definito del  trasferimento delle nostre competenze all'interno del nuovo soggetto che si occuperà dell'organizzazione del Salone e contestualmente un piano di ricollocamento di chi tra i dipendenti non dovesse esservi coinvolto", hanno concluso i dipendenti.

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