WELFARE

Assegno unico per i figli

Parte da Torino la proposta universale di sostegno alle famiglie. Il deputato Lepri (Pd): "Una misura per prevenire la povertà, aiutando i nuclei più numerosi e in difficoltà". Dem compatti (per una volta)

Un assegno fino a 240 euro per ogni figlio minorenne (ridotto a 80 euro tra i 18 e i 26 anni) e una “dote unica per i servizi” (nido e altri servizi per l’infanzia) con un tetto massimo di 400 euro al mese fino ai 3 anni del bambino, dopodiché l’importo subisce una progressiva riduzione fino ai 14 anni. È in estrema sintesi il contenuto del disegno di legge presentato alla Camera dal deputato torinese Stefano Lepri, assieme al segretario del Pd Maurizio Martina, ai capigruppo dei due rami del parlamento Graziano Delrio e Andrea Marcucci, oltre alla “mente” economica delle politiche renziane Tommaso Nannicini.

È l’assegno unico per il sostegno dei figli a carico delle famiglie. Tutte le famiglie, con la sola eccezione di quelle più abbienti. “Non un provvedimento per fronteggiare la povertà – spiega il deputato Lepri, padre del ddl – ma per cercare di prevenirla”. Un aiuto che contribuisce anche a semplificare l’attuale quadro normativo, grazie alla soppressione di tutte le altre misure previste attualmente, tra bonus e detrazioni fiscali in cui si perdono le famiglie italiane.

Oggi le attuali misure di sostegno alle famiglie costano circa 20 miliardi all'anno. La previsione è di aggiungerne progressivamente 3,2 in più ogni anno per tre anni (totale a regime +9,6 miliardi) arrivando a circa 30 miliardi all’anno entro un triennio. “Era la prima proposta contenuta nel programma elettorale del Pd – dice Lepri - che ero riuscito a far inserire convincendo progressivamente tutti”.Ora, però, bisognerà convincere M5s e Lega.

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