CINQUE CERCHI

I No Olimpiadi si "infiammano"

Riunione all’ex villaggio Moi dei contrari ai Giochi, in vista dell'happening di lunedì quando verrà bruciato il dossier della candidatura di Torino. I consiglieri grillini, pur invitati, hanno preferito disertare l'incontro. Decisione Coni a fine mese

Nei giorni in cui governo e Coni devono decidere quale sarà la città italiana a rappresentare l’Italia, i contrari all’evento a cinque cerchi si sono riuniti davanti alle palazzine dell’ex Moi, il villaggio olimpico degli atleti nel 2006, in vista dell’assemblea di lunedì, quando il pre-dossier di candidatura di Torino sarà simbolicamente bruciato. All’incontro, promosso dagli attivisti del CoNo, il coordinamento contro le Olimpiadi invernali 2026, erano invitati anche i consiglieri comunali M5s, ma nessuno si è presentato, neppure quelli che in Sala rossa hanno espresso contrarietà all’evento sportivo.

“Il momento è delicato e imbarazzante - dice Alberto Melotto, portavoce del CoNo - il governo torinese è drammaticamente spaccato. La sindaca Chiara Appendino sembra sicura del percorso intrapreso, peccato perché molti dei suoi elettori la pensano diversamente. Spiace non abbia promosso un confronto pubblico sul tema che è centrale per la linea politica del futuro, ma è ancora in tempo...”. Più disponibile ad ascoltare le istanze dei No Olimpiadi, secondo Melotto, è il vicesindaco Guido Montanari, da sempre contro le grandi opere. “Ma la sua posizione ha del ridicolo - dicono i manifestanti -: da un lato dice che le Olimpiadi non andrebbero organizzate né qui né altrove, perché legate ad un modello di spesa pubblica e di potere economico fallimentare, dall’altro dice che non si può fare diversamente, come se ci fosse un diktat politico superiore, divino, che impedisce quel cambiamento epocale che anche loro avevano detto di volere”.

Intanto dal Coni trapela che la decisione non sarà presa martedì, giorno in cui è convocata la riunione della giunta e del consiglio dell'organismo olimpico. Come ha ribadito il presidente, Giovanni Malagò, che ha "condiviso in pieno quanto dichiarato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti", sarà individuato il percorso da seguire. Quindi con molta probabilitè sarà stabilita una data nella quale avverrà la scelta tra Cortina d'Ampezzo, Milano e Torino.

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