È REVIVAL OLIMPICO
11:41 Lunedì 09 Luglio 2018 2Chiamparino a tutto campo, dall'amarcord di Torino 2006 all'orgoglio sabaudo. Pressing sul Coni con stoccate a destra e manca. "Milano è una città di pianura, Cortina ha problemi di collegamento". E i No Giochi sono "fafiuchè" innocui anzi forse utili
È un Sergio Chiamparino sempre più in versione olimpica quello che negli ultimi giorni intensifica sforzi e dichiarazioni per riportare sotto la Mole i Giochi invernali del 2026. Punzecchia il vicesindaco di Torino Guido Montanari, attacca i fafiuchè del No alle Olimpiadi, rivolge un nuovo appello al Coni per un supplemento di confronto in cui chiede di ascoltare gli artefici dell’evento del 2006, da Valentino Castellani a Evelina Christillin. E che parta il revival.
«Anche io, come il sindaco Sala, dico che la politica deve stare fuori dalle Olimpiadi, giacché, se è ancora valido quello che il Cio chiede da tempo - forse anche perché sono sempre di più le città che dicono no alle Olimpiadi - in termini di impatto ambientale ridotto, minima cementificazione e impianti e piste di livello eccellente, la nostra candidatura è certamente la migliore sotto tutti i punti di vista. Al contrario ad esempio di Milano che, oltre ad essere nell’immaginario collettivo una città decisamente di pianura, dovrà costruire ex novo molti degli impianti e delle infrastrutture necessarie per realizzare i Giochi, o di Cortina, che dovrà sicuramente adeguare le vie di accesso al traffico olimpico, noi abbiamo già tutto: collegamenti con le montagne olimpiche rapidi ed efficienti, palazzetti dello sport adeguati, piste di bob e salto, impianti sciistici all’avanguardia»dice Chiamparino.
«Perché – prosegue il governatore - come dice il vicesindaco Montanari, grazie alle “cattedrali nel deserto” costruite 10 anni fa, oggi non abbiamo la necessità di costruirne altre. Inoltre non siamo affatto preoccupati da quattro “fafiuchè” anti-Olimpiadi, sia perché sono buoni per l’appunto solo a far nevicare e quindi possono essere persino utili, sia perché, a suo tempo, furono messi in fuga dalle mamme che volevano far vedere ai propri figli il passaggio della fiaccola».
Poi la richiesta di non trasformare la competizione in un braccio di ferro politico tra i due principali partiti di governo e la richiesta al Comitato Olimpico, presso cui Torino non gode di stima e considerazione, di un nuovo incontro: «Noi chiediamo quindi che non si politicizzi la scelta, ma che invece si valutino nel merito le proposte di candidatura. Siamo convinti che quella di Torino e delle valli olimpiche sia la migliore. In ogni caso chiederei al Coni, visto che a quanto pare si è riservato qualche giorno in più per decidere, un supplemento di confronto con le varie realtà territoriali che si sono candidate, e in questo caso noi potremmo, oltre ai rappresentanti istituzionali ed economici del territorio, mettere in campo una squadra che va da Evelina Christillin a Valentino Castellani, che furono i realizzatori e i garanti di un evento straordinario dal punto di vista sportivo e turistico».