VERSO IL 2019

Cuneo, altolà degli alleati a Borgna

La lista civica che sostiene la maggioranza di centrosinistra lancia un ultimatum al sindaco: "Non tradire la Città per la Regione". Così i supporter della prima ora provano a stoppare le ambizioni del primo cittadino (e della sua vice Manassero). La risposta: "Nessuno mi ha chiesto di candidarmi"

“È vero che sei disponibile ad accettare la candidatura a presidente della Regione Piemonte per la coalizione di centrosinistra”? Gli alleati di Federico Borgna  a Cuneo chiedono chiarezza al sindaco dopo la ridda di indiscrezioni ed endorsement piovuti sul primo cittadino, a partire da quello di Sergio Chiamparino che lo aveva indicato in una terna di possibili suoi successori. Una prospettiva di fronte alla quale Borgna non ha mai chiuso le porte. Anzi, ha sempre lasciato trasparire una lusingata disponibilità.

Ora, però, con una lettera aperta, i rappresentanti della lista civica Centro per Cuneo (sette consiglieri decisivi per le sorti dell’attuale maggioranza) gli pongono un altolà. Se davvero il sindaco pensa di correre alle regionali “si creerebbe per noi un grande imbarazzo” fanno sapere. Poiché “verrebbe meno l’accordo siglato prima delle elezioni comunali del 2017 e Cuneo sarebbe nuovamente chiamata a scegliere il nuovo sindaco, anzitempo rispetto al termine naturale del 2022. E non andiamo oltre”. Ma cosa intendono i sette, capitanati in aula da Luca Pellegrino, quando scrivono “non andiamo oltre”? Secondo rumors sempre più insistenti provenienti dal capoluogo della Granda, il disegno del sindaco sarebbe quello di correre per uno scranno in Regione – da presidente o da semplice consigliere con la prospettiva di entrare in giunta – lasciando, in caso di elezione, il suo posto a Palazzo Civico alla vice Patrizia Manassero, donna di punta del Pd cittadino. La quale avrebbe poi la strada spianata per succedergli in Comune. Così i due storici avversari avrebbero architettato uno stratagemma per spartirsi il potere politico a Cuneo: il Pd, dopo essere tornato in maggioranza, potrebbe di nuovo competere per la guida della città e allo stesso tempo Borgna potrebbe essere il testimonial ideale di Chiamparino e del suo progetto di aprire la coalizione a nuove energie provenienti dal mondo civico.

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Una prospettiva che per gli alleati di Borgna brucia come fumo negli occhi. Furono proprio loro, infatti, a tenere la barra dritta sul sindaco uscente quando il Pd voleva imporre un proprio candidato – accidentalmente si trattava proprio della Manassero - alla coalizione di centrosinistra. Un assalto respinto anche (anzi, forse soprattutto) grazie alla strenua difesa del primo cittadino messa in atto dai suoi storici alleati. Gli stessi che ora gli lanciano un monito dal sapore di ultimatum: “Come nell’autunno del 2016, la nostra determinazione e fermezza nell’affrontare il futuro sono immutate, fermo restando il rispetto degli accordi e degli impegni da parte di tutti”.

A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Borgna che nega ogni ipotesi di sua candidatura: «Cari amici nel 2012 abbiamo sfidato il senso comune e raccontato la mia disabilità con uno slogan che diceva “Cuneo guarda avanti”. Abbiamo costruito tutti insieme una coalizione, fatta di persone e di liste, che su alcune cose hanno idee e opinioni diverse, ma hanno, e questo è fondamentale e indispensabile, valori comuni». E sono proprio questi «valori comuni che hanno consentito alla nostra Città di raggiungere negli anni tanti risultati positivi, da ultimi quelli che voi avete citato, via Roma pedonale e la riqualificazione del Centro Storico, il passaggio alla raccolta differenziata “porta a porta”, lo Stadio del Nuoto, il Piano Frazioni e la partecipazione a nuovi bandi, come il Piano Periferie e l’Agenda Urbana. Tutto questo è il frutto di un percorso lungo e faticoso che ha richiesto molto impegno a tante persone e a tante forze politiche. La lealtà e il riconoscersi in valori comuni, quelli della libertà, della solidarietà, dell’operosità e dell’Europa, ci hanno consentito nel 2017 di costruire una nuova coalizione con la quale ci siamo ripresentati ai nostri concittadini e con la quale abbiamo ottenuto un riconoscimento di fiducia di cui io in primo luogo, e poi tutti quanti, dobbiamo sentire la responsabilità e dimostrare ogni giorno di essere all’altezza di meritare. È stata la lealtà a quei valori la molla che ha dato a tutti noi la forza per anteporre un progetto politico a delle legittime aspettative personali». Certo, ammette il sindaco «il mio nome è uscito più volte affiancato a diverse candidature, alcune anche molto prestigiose. Un segnale che fuori da Cuneo il nostro lavoro viene letto in modo positivo per i risultati che porta e i risultati positivi non sono mai solo di un singolo, ma sono sempre di squadra.  

Ad oggi però né qualcuno mi ha chiesto, né io ho dato la mia disponibilità a essere candidato come Presidente della Regione Piemonte per il centrosinistra. Il quadro politico nazionale e internazionale che si è delineato in questi mesi, sta facendo emergere delle forze che hanno valori di riferimento diversi e antitetici rispetto ai nostri. Credo che questo sia un tema che, sia dal punto di vista culturale che politico, dobbiamo porci tutti quanti, prima come cittadini e poi come amministratori della comunità ed è questo il punto sul quale dobbiamo lavorare. Le traiettorie dei singoli, inclusa la mia, vengono in secondo piano. Cuneo non va a destra né a sinistra, va avanti dicevamo, ma per farlo serve guardare avanti e non indietro, tenendo gli occhi ben aperti su quanto sta avvenendo in questo nostro Paese». 

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