TORINO 2026

I torinesi sognano i Cinque cerchi, invece si terranno i Cinque stelle

Un sondaggio conferma: oltre l'80% dei cittadini vogliono le Olimpiadi. Il risultato imbarazza l'amministrazione grillina: "Tema delicato, meglio dire poco", afferma l'assessore Sacco. E il sindaco di Milano Sala affonda: "Difficile l'assegnazione a Torino"

Otto torinesi su dieci vogliono che Torino si candidi alle Olimpiadi invernali del 2026. Lo rileva un sondaggio di Format Research per conto di Confcommercio, reso noto oggi all’Ascom in un incontro sull’orizzonte economico della provincia e sul clima di fiducia delle imprese per il futuro. A favore della candidatura si è espresso l’82,7% dei torinesi rispetto al 17,3% dei contrari: tra i 18 e i 34 anni la percentuale sale al 92,9%.

“I torinesi si sono espressi in modo chiaro”, commenta Pierluigi Arcani, autore dell’indagine. Chiarezza di scelta riconosciuta anche dall’assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco. “Questo è un tema troppo delicato. Qualsiasi cosa si dica si sbaglia - osserva -, come amministrazione stiamo lavorando sul progetto”, mostrando ancora una volta l’estrema ambiguità dell’amministrazione grillina. “È chiaro che i torinesi e le imprese cittadine vorrebbero queste Olimpiadi a Torino - sottolinea la presidente dell’Ascom, Maria Luisa Coppa -. Sarebbero per questa città e i suoi dintorni un grosso stimolo per ritrovare uno spirito di sfida, di insieme e di voglia di progettare il futuro. Un sentiment che Torino trovò per le Olimpiadi del 2006 e che purtroppo è andato diminuendo negli anni. Torino ha bisogno di grandi eventi per superare la crisi che ancora avvertiamo, anche se in leggero calo”.

“Non commento” quello che avviene a Torino “se non dicendo che Milano è la città che ha più possibilità”, afferma il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala. “Ribadisco che una decisone” sulla candidatura “adesso non si riuscirà a prendere. Mi pare comunque che delle tre candidate l’unica disponibile a lavorare con altri è Milano - ha aggiunto a margine di una sua visita al quartiere periferico del Corvetto -, ma vogliamo ovviamente che sia capofila. Dall’altra parte vedo un atteggiamento di chiusura totale, ognuno fa la sua partita speriamo però che se non sarà a inizio agosto si vada a inizio settembre con la decisione e non più in là”. Sala ha poi ribadito quanto la concorrenza a livello internazionale sarà rilevante nella partita al Cio. “Non illudiamoci che la città italiana scelta poi vincerà - ha detto – perché ci sono candidati forti, ad esempio Stoccolma. Vedo difficile poi che le Olimpiadi tornino a Torinoche le ha avute solo 12 anni fa, il Cio nella decisione considera molte cose ma fa delle scelte che hanno senso anche dal punto di vista politico - ha concluso -. Come è successo con la Corea del Sud”.

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