CINQUE CERCHI

"Né pieno né incondizionato"

Almeno due consigliere grilline non intendono votare la delibera di sostegno alle Olimpiadi di Torino. Maggioranza appesa a un filo. E per far posto alla seduta straordinaria del Consiglio slitta di un'ora la commemorazione dell'ex sindaco Cardetti

Non sarà un consenso incondizionato quello della Sala Rossa alla candidatura olimpica di Torino, vista la sfilza di paletti disseminati su tutta la delibera dalla maggioranza grillina, e neppure pieno. Non solo perché quel documento, considerato dal Pd una sberla a Giovanni Malagò, probabilmente non otterrà il voto di tutte le opposizioni (“pronti a sostenerlo solo con i nostri emendamenti” dice il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo), ma anche perché sono attese delle defezioni all’interno dello stesso gruppo pentastellato. Il provvedimento, infatti, non è stato sottoscritto da due consigliere grilline: Daniela Albano - la quale già nei giorni scorsi aveva annunciato che mai avrebbe votato un provvedimento a sostegno dei Giochi - e Marina Pollicino. Mentre sembrano rientrati, almeno per ora, gli altri tre dissidenti, Damiano Carretto, Maura Paoli e Viviana Ferrero, che hanno apposto la propria firma sotto la delibera.

Albano e Pollicino potrebbero non partecipare alla votazione, riducendo i voti della maggioranza dagli attuali 23 a 21, che diventerebbero 22 con quello di Chiara Appendino. Questo vuol dire che le Olimpiadi - così come le vuole la sindaca - potrebbero ottenere il consenso di una maggioranza decisamente risicata: 22 sì su 40. Rapporti di forza che stridono con le rilevazioni che parlano di otto torinesi su dieci favorevoli a un bis olimpico (l’ultima è dell’Ascom che ha sondato i commercianti).

Per paura di non avere i numeri necessari alla causa olimpica, la capogruppo M5s Valentina Sganga si è addirittura opposta alla richiesta delle opposizioni (Lo Russo del Pd, Silvio Magliano dei Moderati e Fabrizio Ricca della Lega) di spostare l’orario della seduta, fissata giovedì alle 16, in concomitanza con la commemorazione dell'ex primo cittadino Giorgio Cardetti, scomparso il 20 luglio di dieci anni fa. A slittare, invece, è proprio la cerimonia in ricordo dell’ultimo sindaco socialista di Torino che si svolgerà alle 17. “Alle 16 so di avere i numeri” ha detto la Sganga durante la riunione organizzativa dei capigruppo, facendo capire che spostando anche solo di un’ora l’appuntamento qualcuno avrebbe potuto dare forfait per altri impegni mettendo a rischio la votazione della delibera.

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