LAVORO & OCCUPAZIONE

Decreto dignità è legge, "propaganda" e posti a rischio

Approvato al Senato il primo provvedimento economico del governo gialloverde. Pd e Forza Italia critici, assieme a sindacati e imprenditori: "Aumenterà i disoccupati". Ecco tutte le modifiche introdotte

“Un’opera di propaganda in cui hanno fatto passare il concetto che stabilizzeranno i lavoratori precari, ma in realtà rischiano di aumentare i disoccupati”. Ha appena concluso un incontro con una delegazione di imprenditori del Canavese Davide Gariglio quando il Senato dà il via libera definitivo al decreto Dignità e il responso che ne ha avuto è tutt’altro che confortante. A preoccupare in particolare i datori di lavoro è la stretta sui contratti a termine che inizierà da novembre: sarà necessaria la causale dopo 12 mesi, i rinnovi consentiti saranno massimo quattro con una durata massima di 24 mesi. Dopo ogni rinnovo viene introdotto un aggravio contributivo dello 0,5% tranne che per colf e badanti. Vengono inoltre inseriti degli automatismi in base ai quali se un contratto a termine dura oltre 12 mesi in assenza di causale, si trasforma in contratto a tempo indeterminato. Un giro di vite che, secondo le opposizioni, rischia di ottenere l’effetto contrario rispetto a quello sbandierato, inducendo le imprese a lasciare a casa i propri dipendenti, aumentando al loro interno il turn-over.

“Di Maio passerà alla storia per essere riuscito a tramutare il Ministero del Lavoro in Ministero della Disoccupazione – attacca il coordinatore di Forza Italia in Piemonte Gilberto Pichetto -. In Piemonte sono  a rischio migliaia posti di lavoro dando un’occhiata ai numeri totali di contratti flessibili che esprime la nostra regione”. I parlamentari piemontesi di Forza Italia hanno spiegato come in Piemonte nel 2017 risultano essere attivi 602.486 contratti a tempo determinato. I rapporti di lavoro sui quali potrebbe influire la scure del Decreto Dignità sono oltre 571mila posti di lavoro (composti dai contratti di lavoro a tempo determinato, contratti di somministrazione e intermittenti). Secondo una elaborazione di questi quasi 30mila sono i contratti iniziati dal 1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017 ancora in essere ad oggi la cui durata è prevista tra 366 e 730 giorni. “Con questi numeri - hanno spiegato gli esponenti di Forza Italia in una recente conferenza stampa - non è sicuramente fantascienza pensare che saranno a rischio fino a 15mila posti di lavoro nella nostra regione, pensando anche alla conseguenza della reintroduzione delle causalità nei contratti”. Concludono i parlamentari azzurri: “Per creare lavoro bisogna capire che il mondo del lavoro è cambiato: bisogna sostenere le nostre imprese, accompagnandole nella rivoluzione digitale che il mondo produttivo sta vivendo; così come dobbiamo stare al fianco della scuola, del mondo della formazione e dell'Università affinché costruiscano una forza lavoro in grado di rispondere alle nuove sfide del mercato. Non è possibile che in Piemonte vi siano oltre 60mila vacancy aperte, cioè posti di lavoro che non riescono ad essere assegnati perché mancano i giusti profili professionali tra i nostri disoccupati”.

Ecco cosa cambierà con l’introduzione del Dl Dignità, passato al senato con 155 sì, 125 no e 1 astenuto.

STRETTA SUI CONTRATTI A TERMINE - L'annunciata stretta sui contratti a termine, per quelli già in essere, è destinata a scattare a partire dal mese di novembre 2018. La legge ha dunque introdotto un periodo transitorio, fino al 31 ottobre, nel quale si potranno applicare le vecchie regole e consentire alle imprese di adeguarsi. I nuovi contratti, invece, devono rispettare da subito le nuove norme: necessaria la causale dopo 12 mesi; massimo quattro rinnovi; durata massima di 24 mesi; dopo ogni rinnovo aggravio contributivo dello 0,5% tranne che per colf e badanti. Vengono inoltre inseriti degli automatismi in base ai quali se un contratto a termine dura oltre 12 mesi in assenza di causale, si trasforma in contratto a tempo indeterminato a partire dalla data di superamento del termine dei 12 mesi. Lo stesso meccanismo scatta in tutti i casi di violazione delle norme sulla causale. C’è poi un ulteriore paletto, in base al quale il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato ovvero con contratto di somministrazione a tempo determinato non può eccedere complessivamente il 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore.

RITORNO DEI VOUCHER IN AGRICOLTURA E TURISMO - Tornano i voucher in agricoltura. I buoni lavoro potranno essere utilizzati in un arco temporale di 10 giorni al posto dei tre attuali. I voucher saranno estesi anche alle imprese del turismo che hanno alle proprie dipendenze fino a 8 lavoratori e che applicano il contratto nazionale di lavoro. I buoni potranno essere utilizzati, come già previsto dalla normativa in vigore, per pagare il lavoro di pensionati, studenti sotto i 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito. Inoltre, per qualsiasi impresa lavorino, pensionati, studenti, disoccupati e percettori di sostegno al reddito devono presentare all'Inps un'autocertificazione che attesti la loro appartenenza a tali categorie.

INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI DEGLI UNDER 35 - Il bonus assunzioni resta fino al 2020 anche per gli under 35. La norma prolunga la misura che altrimenti, a partire dal 2019, sarebbe stata riservata solo ai lavoratori sotto i 30 anni. Il bonus, come previsto dall'ultima legge di Stabilità, consiste in un taglio del 50% dei contributi per tre anni con un tetto di 3 mila euro e dal prossimo anno vale anche per i lavoratori domestici. Il rinnovo del bonus dovrebbe favorire 62 mila nuove assunzioni nel biennio. La stima si basa sul numero di assunzioni con esonero fatte nei primi cinque mesi del 2018 nella fascia d'età considerata, integrato del 15%. L'esonero contributivo medio ammonta a 2.650 euro.

AUMENTANO LE INDENNITÀ PER IL LICENZIAMENTO INGIUSTIFICATO - Aumentano le indennità per il licenziamento ingiustificato: da un minimo di sei a un massimo di 36 mensilità. Aumentano le indennità anche in sede di conciliazione con il datore di lavoro: da un minimo di tre a un massimo di 27 mensilità.

MULTE A CHI DELOCALIZZA - Sanzioni da due a quattro volte i benefici per le aziende ricevono contributi pubblici ma poi delocalizzano le attività prima che siano trascorsi cinque anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a cinque punti. Meccanismo di recapture per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Scatta la revoca anche per gli aiuti legati agli impatti occupazionali in caso di taglio del 50% dei posti di lavoro.

GIOCO D’AZZARDO - Anche sui gratta e vinci, come sui pacchetti di sigarette, comparirà la scritta «nuoce alla salute». Le scritte sui rischi connessi al gioco d'azzardo dovranno coprire «almeno il 20%» della superficie dei tagliandi «su entrambi i lati». Per giocare alle slot sarà necessario inserire la tessera sanitaria, come già per acquistare le sigarette nei distributori automatici. Inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo. Le multe si alzano così dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione, fermo restando il valore minimo di 50 mila euro. «Siamo d'accordo a inasprire le sanzioni», ha detto il ministro Luigi Di Maio, «visto che una ricerca Caritas dice che il 90% di chi gioca d'azzardo cade nel vortice a causa della pubblicità». I voti a favore sono stati 497.

CONCORSO STRAORDINARIO PER LE MAESTRE DIPLOMATE - Concorso straordinario per le maestre diplomate prima del 2001-2002. Sarà aperto anche ai laureati in Scienze della formazione primaria. Si prevede che gli incarichi in corso durino per tutto l'anno scolastico, ma trasformando gli attuali contratti a tempo indeterminato in contratti a tempo determinato, con scadenza al 30 giugno 2019.

RAFFORZATO L'ORGANICO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO - Rafforzato l'organico dei Centri per l'impiego. A questo scopo le Regioni potranno fare una quota di assunzioni tra il 2019 e il 2021. Le quote andranno stabilite attraverso un accordo Stato-Regioni.

SALTA IL TETTO DEI 36 MESI PER I PRECARI DELLA SCUOLA  - Salta il tetto dei 36 mesi per i contratti a tempo determinato della scuola: personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario.

INTERVENTI LIGHT SU SPESOMETRO E SPLIT PAYMENT - Stop al trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato per i professionisti. Il calo del gettito è coperto dal rincaro del prelievo sui giochi e da fondi Mise e Mef. Rinviate le scadenze dello spesometro. Entra nel decreto anche il rinvio dell'obbligo di fattura elettronica per i benzinai al primo gennaio.

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