INDUSTRIA & LAVORO

Fca, attacco della Fiom: "Silenzio assordante del governo"

Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil lancia l’allarme sul futuro degli stabilimenti di Torino nel giorno in cui presenta la sua festa negli spazi di Mirafiori. Un migliaio di lavoratori nel solo capoluogo piemontese rischia di rimanere senza ammortizzatori sociali

Quasi un migliaio di lavoratori rischia di rimanere senza ammortizzatori sociali entro la fine dell’anno. Due esempi: la Emarc di Chivasso, con oltre 200 dipendenti e la Tta di Rivoli, con 50 dipendenti. Lo ha ricordato Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, che ha presentato l’edizione 2018 della festa della Fiom, da domani fino a sabato 8 settembre, negli spazi di Mirafiori in corso Settembrini 164. “Toccheremo temi d’attualità in chiave torinese e nazionale. Il governo ha fatto molte promesse ma il decreto dignità è pieno di pecche e sulle pensioni non c’è nulla di concreto”, spiega Bellono. “Giovedì dedicheremo a Fca e al futuro industriale di Torino un dibattito con Maurizio Landini, il presidente della Regione Sergio Chiamparino e la sindaca Chiara Appendino. Per Fca siamo ancora agli annunci generici di Balocco, stiamo aspettando. Stanno per scadere i contratti di solidarietà alla Maserati di Grugliasco e il rischio è di trovarsi a un tavolo senza notizie sugli investimenti. Politica e istituzioni devono giocare un ruolo attivo”. Secondo Bellono “la condizione di grande incertezza dell’industria torinese è dovuta proprio all’assenza di prospettive certe sul futuro di Fca e quindi dell’indotto, ma anche alle modifiche apportate in questi anni al sistema degli ammortizzatori sociali”. Il numero dei lavoratori coinvolti è più alto (14.600 contro 6.700) rispetto al 2017, soprattutto per effetto dell’uso maggiore da parte di Fca di cassa integrazione ordinaria anche per gli impiegati, in particolare degli Enti Centrali e del Centro Ricerche Fiat (circa 11.000 lavoratori coinvolti).

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