SLIDING DOORS

Moderati in campagna acquisti

Questa sera un drappello di amministratori dell'Astigiano passeranno con Portas. In attesa del principale colpo di mercato: l'ex deputato Pd Boccuzzi, non rieletto alle ultime politiche. Ma altri democratici sono in lista d'attesa

Le elezioni si avvicinano e come da tradizione in casa Moderati è già partita la campagna acquisti. In attesa dei grandi colpi su Torino, il leader del movimento Giacomo "Mimmo" Portas si sta concentrando nelle province, dove il centrosinistra arranca e rischia di essere travolto dalla valanga verde-azzurra. Uno dei primi ad accasarsi in via XX Settembre è Maurizio Carcione, ex sindaco di Nizza Monferrato, in provincia di Asti, a capo di una lista civica, con cui tuttavia non è riuscito a riconquistare il municipio. Carcione è in rotta col Pd da anni e ora sembra pronto a salire sullo zatterone di Portas, chissà, magari per provare a conquistare uno scranno a Palazzo Lascaris. Se la dovrà vedere innanzitutto con l’assessore uscente Giorgio Ferrero, su cui il Pd astigiano punterà, visto che Angela Motta ha ormai raggiunto il limite dei tre mandati. Assieme a Carcione, atteso nel quartier generale dei Moderati questa sera alle 18,30, ci saranno una decina di amministratori del territorio pronti a portare in dote il proprio gruzzoletto di preferenze.

La pattuglia astigiana non sarà l’unica a unirsi in zona Cesarini all’esercito dei Moderati. Il colpo grosso a cui lavora il deputato è infatti quello dell’ex operaio Thyssen Antonio Boccuzzi, un altro in fibrillazione col Pd per la mancata conferma in Parlamento, dopo essere stato candidato in lista, con posto blindato, per due legislature consecutive, dal 2008 al 2018. Su di lui Portas non conferma e non smentisce ma a quanto risulta le trattative sono a buon punto e nella lista proporzionale di Torino dovrebbe esserci anche lui a giocarsi l’unico posto che presumibilmente i Moderati riusciranno a conquistare. Tra i suoi principali avversari ci saranno l’assessore uscente Giovanni Maria Ferraris e il ciellino Silvio Magliano, capogruppo in Sala Rossa, l’ultimo cavallo di razza pescato nella scuderia del centrodestra, prima che le attenzioni di Portas si concentrassero sui Cinquestelle, cui ha soffiato recentemente due consiglieri della Circoscrizione IV, Luca Dellavalle e Margherita Alasia, e prima ancora una esponente di Venaria Reale, Viviana Andreotti.

Intanto, se con Sergio Chiamparino il rapporto di stima e amicizia è sulla carta solidissimo, con il Pd le cose non vanno altrettanto bene. Dopo aver passato cinque anni a parare i colpi bassi che dalla maggioranza arrivavano al non brillantissimo assessore Ferraris, ora si vendica e dopo aver annunciato la sua partecipazione al dibattito di chiusura della Festa dell'Unità di Torino, da giorni fa sapere urbi et orbi di aver declinato l'invito, dal momento che a coordinare l'incontro c'è "l'ambizioso consigliere regionale Daniele Valle", tra coloro che hanno avanzato la propria disponibilità a succedere a Chiamparino. "Avrebbe dovuto moderare una persona super partes" attacca Portas, mentre dal Pd fanno spallucce: "Ogni anno è la stessa solfa: prima accetta l'invito e poi per ottenere qualche titolo sui giornali imbastisce una polemica sterile con cui declina".

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