LAVORO & OCCUPAZIONE

Appendino scopre il flop di Di Maio

Altro che norme anti-delocalizzazione. Nonostante il tanto strombazzato decreto del ministro grillino continua l'emorragia di aziende nel Torinese. E la sindaca, davanti ai capannoni del Caffè Hag parla di "situazione vergognosa"

Le parole si sprecano, gli attestati di vicinanza pure e per aumentare l’empatia nei confronti di chi rischia di rimanere a casa, basta alzare i toni. Così, di fronte ai 57 dipendenti dello stabilimento di Andezeno della multinazionale Jde, dove da sessant’anni si produce il Caffè Hag e Splendid, la sindaca di Torino Chiara Appendino ha parlato di una “situazione vergognosa”, perché “non è comprensibile che un’azione de localizzi, ancor più in assenza di una situazione di crisi”. Ciò di cui non parla la prima cittadina, che questa mattina è stata con l’assessore al Lavoro Alberto Sacco, di fronte ai capannoni per offrire la propria solidarietà ai dipendenti, è che il governo dovrebbe aver varato delle norme anti-delocalizzazione, all’interno del decreto dignità, a quanto pare inefficaci, e che le multinazionali di chi strepita per strizzare l’occhio agli elettori se ne infischiano: vogliono certezze, stabilità e politiche a favore delle aziende. Quelle che avrebbe dovuto mettere in atto il Comune di Torino con Open for Business, un progetto abortito sul nascere checché ne dica Sacco, quanto a stabilità e certezze basti dare un’occhiata a quel che sta succedendo sui mercati in queste ore. La situazione della Jde di Andezeno riassume il fallimento delle politiche anti-delocalizzazione del governo e la demagogia di una classe dirigente che non sapendo come risolvere il problema insulta la controparte. Che intanto alza i tacchi e se ne va.

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