GLORIE NOSTRANE

Ambrosini commissario di Astaldi

Il professore torinese, ma ormai romano di adozione, chiamato a salvare il colosso delle costruzioni, secondo in Italia dopo Salini-Impregilo e tra i principali player europei. Tra i suoi numerosi incarichi la presidenza di Finpiemonte

Dove c’è un’azienda in crisi spunta il nome di Stefano Ambrosini. Il professore torinese, al vertice di Finpiemonte, la cassaforte della Regione, è stato nominato nella terna di commissari individuata dal Tribunale di Roma che ha accettato la proposta del colosso delle costruzioni, di concordato in continuità aziendale. Assieme a lui i giudici hanno designato l’avvocato Vincenzo Ioffredi e il dottor Francesco Rocchi, ai quali spetterà ora il difficile compito di salvare il gruppo, secondo nel settore delle costruzioni solo a Salini-Impregilo, ma che annaspa sotto una montagna di debiti che sfiora i 2 miliardi (si parla di un coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti).

Quello appena affidato ad Ambrosini è l’ennesimo incarico per uno dei commissari più “gettonati” d’Italia. Dalle sue mani sono passate alcune fra le più gravi crisi aziendali italiane, dalla vecchia Alitalia a Tirrenia  dalla Bertone all’Itavia, dalla Fondazione Maugeri alla Borsalino, passando dal Porto d’Imperia fino alla Grandi Molini Italiani e, più di recente, al Gruppo Bonifaci. La notizia della nomina ha raggiunto Ambrosini mentre si trovava al Tribunale di Alessandria, su incarico del gruppo Mossi Ghisolfi, per presentare alcune proposte di concordato per conto dell’azienda chimica, appesantita da un passivo di alcune centinaia di milioni.

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