PIEMONTE FUTURO

Tutti al Parco della Salute, corsa contro il tempo

Il progetto presentato ai potenziali investitori, nazionali ed esteri. Attraverso il "dialogo competitivo" sarà scelto il soggetto cui affidare i lavori. Difficile l'assegnazione "entro la fine della legislatura", come promesso da Chiamparino. Il bando per la bonifica

“Il traguardo è arrivare all’assegnazione dei lavori entro la fine della legislatura”. Lo striscione di arrivo lo aveva piazzato, Sergio Chiamparino, eccedendo un po’ in ottimismo, alla fine dell’anno scorso. Adesso si tratta di correre. Non nel parco, ma per il Parco della Salute: il complesso da 400 milioni di investimenti che sorgerà all’interno dell’area ex Avio-Oval che sostituirà gli attuali ospedali di Città della Salute (Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto), ma che avrà anche un secondo polo dedicato alla ricerca, un terzo per le facoltà di Medicina e delle professioni della salute e un quarto, residenziale, per accogliere il personale.

Oggi il convegno promosso dal Ceip, centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte, sarà l’occasione per presentare sarà l’occasione per la presentazione ufficiale dello strumento scelto dalla regione per la realizzazione di quella che sarà una delle maggiori opere di edilizia sanitaria del Paese degli ultimi anni, ovvero il partenariato pubblico. Una formula che si basa sull’attivazione ai massimi livelli degli investimenti privati “elevando il livello delle strutture in fase di realizzazione” come spiega l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rimarcando il fatto che questa procedura “consente di realizzare opere velocemente, anche perché il canone viene riconosciuto al privato solo dal momento della fine dei lavori”.

Ed è lo stesso Saitta, confermando il procedere senza ostacoli lungo la road map tracciata nei mesi scorsi, a lasciare il traguardo fissato dal governatore, ma prevedendo che a raggiungerlo, magari con un discreto anticipo, non sia l’assegnazione dei lavori, bensì l’avvio della gara attraverso il dialogo competitivo che prevede anche il progetto. E, sottolinea l’assessore implicitamente rivolto a chiunque governerà la Regione dalla primavera prossima, “avviata la gara non si può più tornare indietro. È il punto di non ritorno”

Quello del Parco della Salute è un progetto che per mole, importanza e valore non può che risultare interessante per molti grandi gruppi e player del settore. La conferma la si trova nelle conferme alla partecipazione al meeting odierno: 380 iscritti, tra i quali numerosi rappresentanti di holding internazionali e nazionali, oltre 30 tra gruppi bancari e istituti finanziari, più di 150 tra studi professionali di ingegneria civile e di architettura, general contractor, gruppi del settore immobiliare, consulenti e professionisti, oltre 30 operatori tecnologici specializzati nel settore medicale ed impiantistico, oltre a molti esponenti del sistema economico e istituzionale del Piemonte, del mondo universitario e della ricerca.

Una vetrina, per dirla in maniera un po’ semplicistica ma che rende l’idea, quella che si aprirà stamattina al centro congressi del Lingotto – con i saluti di Chiamparino, della sindaca Chiara Appendino e del rettore dell’Università Gianmaria Ajani e con gli interventi, tra gli altri, del presidente della Città della Salute Silvio Falco e del suo predecessore oggi coordinatore della cabina di regia Gian Paolo Zanetta – rivolta agli stakeholder insieme al messaggio, cruciale, sui tempi e sui soldi.

I primi, oltre a quelli riguardanti la predisposizione della gara entro i primi mesi dell’anno, comprendono anche quelli della bonifica dell’area, aspetto di fondamentale importanza visto l’uso industriale pregresso e quello futuro, sanitario. “Abbiamo visto che in altre regioni proprio sulle bonifiche, spesso, ci si è arenati e si è perduto tempo prezioso, perché non affrontate in anticipo. Per questo – spiega Saitta – abbiamo deciso di procedere direttamente con una gara ad hoc che è di fatto pronta, slegando questo intervento dalla progettazione e costruzione”. Il risultato atteso è quello di procedere con l’opera di risanamento già mentre sull’altro versante si va avanti con il dialogo competitivo.

“Gli ostacoli che si sono presentati in altre situazioni simili noi li abbiamo affrontati e superati in anticipo, compresi quelli di carattere urbanistico con le varianti al piano regolatore. Tutti i procedimenti, poi, li abbiamo seguiti d’intesa con l’Agenzia anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone con cui avevamo stilato un protocollo”. Per quanto riguarda, l’altro aspetto altrettanto cruciale, ovvero quello delle risorse i soldi attualmente sono ancora assegnati “di competenza”, ma non ancora in cassa.

“Con tutte le procedure avviate andremo presto a chiedere di avere i finanziamenti in cassa, condizione indispensabile per procedere con la gara” annuncia l’assessore. Che quella richiesta la dovrà avanzare al Governo. Lega e, soprattutto Cinquestelle (che contro l’attuale progetto basarono buona parte della loro campagna elettorale per le comunali di Torino, salvo poi assistere a una delle mille giravolte dopo la vittoria della Appendino) saranno rapidi nel sciogliere i cordoni della borsa? 

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