PD E DINTORNI

Leopolda nel segno di Esposito

Il figlio 14enne Jacopo alla convention renziana discute di scuola e futuro, mentre al padre Stefano la platea tributa un'ovazione. Presenti anche gli ex fassiniani Laus, Gallo e Conticelli. Nei capannelli informali la partita congressuale piemontese

“Avete visto Esposito?” La domanda si perde nella folla cui si aggiunge uno degli ultimi gruppi appena arrivati dal Piemonte, poi in una Leopolda stracolma trova una riposta giovane e rapida, “è laggiù, nella saletta al tavolo con la Fedeli”.

A parlare di scuola con l’ex ministro, Esposito c’è, ma non lui, non l’ex senatore Stefano, È il piccolo Esposito, Jacopo, piccolo si fa per dire che è una pertica rispetto al padre, 14 anni, ad essere “ritornato al futuro” – come recita il claim della kermesse –, futuro che ha tutto davanti come i tanti millennial giunti a Firenze. Il babbo è rimasto a casa, del resto il non renziano che ha sostenuto Matteo Renzi anche nei momenti meno facili, alla Leopolda non ci ha mai messo piede. “No, papà non c’è, io mi sono organizzato con loro”. Loro, ragazzi che il futuro, compreso quello della sinistra e del Pd, lo vogliono costruire “ascoltando e ragionando”, come ti dice Jacopo, primo anno di liceo classico e un padre che ti trovi in televisione e sui giornali, ma che adesso qui nella kermesse renziana non c’è e a chi lo cerca in sala la hostess risponde che sì, Esposito c’è, e con naturalezza si riferisce al figlio.

È anche in questo bizzarro equivoco lo stranimento della Leopolda, quella che molti annunciavano come un sicuro flop e invece trabocca di gente.

“Il Governo? Siamo preoccupati per il nostro futuro, stanno facendo scelte che pagheremo noi” dice dopo aver scoperto di essere il più giovane tra i giovanissimi leopoldini e non prima di ammettere che sì, “a volte papà eccede un po’ nei toni, ma è la passione che ci mette…”. Un selfie con Roberto Burioni, poi sparisce tra la folla verso un altro tavolo tematico o una coca-cola con gli amici, mentre Matteo Renzi al microfono si scusa con le  “6-700 persone che sono rimaste fuori dai cancelli perché i vigili del fuoco hanno fatto il loro lavoro...".

Di lì a un po’ l’ex segretario condurrà un talk con Burioni, il medico anti-bufale sui vaccini, col padre dei robot italiani Roberto Cingolani e la giornalista impegnata in prima fila nella lotta alla mafia a Ostia Federica Angeli, per la cui sicurezza proprio l’ex senatore torinese, già commissario del Pd nella città del litorale romano, ha recentemente fatto un appello (raccolto) al ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Esposito ha un solo difetto: è un ultrà della Juve. E da cresciuto in curva non si tira indietro mai” dice Renzi sul palco con la Angeli che all’ex parlamentare riconosce di essere arrivato nei circoli di Ostia e aver detto “basta con i capibastone”: applausi, anzi una vera e propria ovazione, tweet, chat che si riempiono come le macchine che in un car sharing politico, dal Piemonte hanno portato qui comitive, oltre a quelli che sono arrivati in treno.

C’è chi ha prenotato l’albergo o il B&B con largo anticipo, come si usava una volta per non rischiare di saltare un anno alla pensione della Zaira a Cesenatico. C’è chi come una nutrita pattuglia parlamentare ha il tavolo (tematico) assegnato – l’ex segretario regionale Davide Gariglio quello delle Infrastrutture, il senatore Mauro Maria Marino quello sulla legge di Bilancio, il collega Mauro Laus, con il candidato in pectore per la segreteria regionale Raffaele Gallo, a trattare di reddito di cittadinanza, il deputato cuneese Mino Taricco ad occuparsi della sua materia di sempre, l’agricoltura – e chi, come l’ex presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi (pronto per le regionali di un altr’anno) al tavolo si siede per sbranare una fiorentina. Lo avvisteranno più tardi in un caffè con Gariglio e l’ex deputata Cristina Bargero.

Assai più appartati (ma non abbastanza) in una saletta di un bar vicino all’ex stazione di nuovo Laus e Gallo, però insieme al consigliere regionale Daniele Valle e alla “sua” deputata Francesca Bonomo. Facile indovinare il tema della conversazione: il prossimo congresso regionale e le truppe cammellate da dirottare alle primarie, ma anche il posizionamento nazionale, visto che dopo un precoce endorsement pro Zingaretti (più come specchietto per le allodole della sinistra interna che per reale convincimento) il rampollo della famiglia Gallo sembra ora orientato a sostenere Minniti.

“Abbiamo fatto notte a discutere e confrontarci su territorio, economia verde, futuro di città e aree rurali e ruolo degli enti locali da riformare per rilanciare un Paese impaurito e bloccato” scrive su facebook, in una pausa, il deputato ossolano Enrico Borghi.

Nel tempio del renzismo (che fu e chissà cosa sarà da domani) impossibile non trovare la renzianissima Silvia Fregolent, colleziona e diffonde in rete selfie la vicepresidente del Consiglio regionale Angela Motta, spuntano pure la consigliera ex fassiniana Nadia Conticelli e il richettiano Claudio Lubatti, mentre il presidente dell’ottava circoscrizione di Torino, Davide Ricca prontissimo a raccogliere l’appello di Ivan Scalfarotto pare destinato a coordinare i nascituri comitati di azione civile in Piemonte.

Da Torino è arrivata anche l’ex senatrice Magda Zanoni, con il marito Paolo Foietta, commissario del Governo per la Tav, nominato da Renzi e confermato da Paolo Gentiloni.  “Adesso avranno un motivo in più per attaccarlo e tagliarlo fuori” dice chi ricorda come da tempo sia nel mirino dei Cinquestelle. Per qualcuno il ritorno al presente è assai meno entusiasmante di quello al futuro.

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