GIUSTIZIA

In pensione il pm di piazza San Carlo

A 70 anni si chiude la carriera di Antonio Rinaudo. Spataro: "Un magistrato che ha dato tanto". Si è occupato anche di Tav, criminalità organizzata e terrorismo. Da anni viaggia con la scorta

Lascia il servizio in procura, a Torino, per raggiunti limiti di età il magistrato Antonio Rinaudo, pubblico ministero in alcune delle più importanti inchieste svolte nel distretto piemontese negli ultimi decenni. Il suo lavoro al sesto piano del Palazzo di Giustizia terminerà domani, giorno del suo settantesimo compleanno. Rinaudo, di recente, è stato uno dei pm che hanno coordinato le indagini sui fatti di piazza San Carlo, sfociate nella richiesta di rinvio a giudizio della sindaca Chiara Appendino e dell’ex questore Angelo Sanna. Numerosi anche i procedimenti che, a partire dal 2012, ha promosso nei confronti della galassia No Tav. Una delle sue ultime apparizioni in un’aula di tribunale è stata in occasione dell’apertura del processo, nei giorni scorsi, a un giovane accusato di fare propaganda jihadista su internet.

Da anni gli era stata assegnata una scorta. Il 7 giugno 2017 fu intercettato a Palazzo di giustizia un plico esplosivo indirizzato a lui: all’interno della busta c’era un ordigno di fattura artigianale. “Salutiamo - dice il procuratore Armando Spataro - un magistrato che ha dato tanto alla procura di Torino e alla giustizia italiana. Non soltanto nella lotta al terrorismo, ma in tanti altri ambiti”. Rinaudo ha indossato la toga il 25 maggio 1977. Nei primi anni Ottanta fece parte del pool di giudici istruttori che, a Torino, indagò sulle Brigate Rosse: in questa veste fu uno dei magistrati che raccolsero le confessioni del pentito Patrizio Peci. Ha anche svolto indagini in materia di criminalità organizzata e riciclaggio.

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