CORPI INTERMEDI

Scontro sulla Tav al congresso Cgil

Due ordini del giorno contrapposti sull'alta velocità. Camera del Lavoro di Torino e Fiom schierati sul No, ma si allarga il fronte a favore. Pozzi verso il bis. Nella sfida tra Landini e Colla il modello di confederazione: movimentista o riformista?

La linea Torino-Lione segna un solco anche all’interno della Cgil piemontese che giovedì e venerdì va a congresso. Se da una parte, infatti, è scontata la rielezione di Pier Massimo Pozzi, segretario generale uscente e unico candidato alla sua successione, dall’altra il primo sindacato italiano si dividerà su uno dei temi che già lacera il Paese e pure i due azionisti del governo gialloverde. Secondo quanto filtra dall’interno saranno almeno due gli ordini del giorno che verranno presentati sulla Tav: uno apertamente a favore dell’opera, l’altro contrario. C’è chi prospetta addirittura un terzo documento ancor più radicale nelle posizioni che arriverebbe a solidarizzare con la frangia estremista del No in Valsusa.

Un dibattito che s’inserisce all’interno di quello per la segreteria nazionale, con un pezzo dell’organizzazione che tiene il punto su Vincenzo Colla (che ancora non ha annunciato la sua candidatura), nonostante l’investitura di Susanna Camusso su Maurizio Landini. Insomma, la Cgil si trova a un bivio ed è chiamata a misurarsi con la sfida del modello di sindacato dei prossimi anni. L’ex numero uno dei metalmeccanici rappresenta l’anima più movimentista e massimalista  del sindacato, quella pronta ad aprire un canale con il Movimento 5 stelle e in particolare con la componente capitanata dal presidente della Camera Roberto Fico, mentre Colla, anche lui emiliano come Landini, rappresenta un profilo più dialogante nei confronti del Partito democratico e incarna un tratto più spiccatamente riformista. È in questo scenario che s’inserisce il dibattito sull’alta velocità. Nei giorni scorsi l’assemblea della Camera del Lavoro di Torino, in cui è stata riconfermata la segretaria Enrica Valfrè, ha ribadito la propria posizione contraria alla Tav e pure la Fiom a Torino è schierata sul fronte del No. Dall’altra parte, oltre allo stesso Pozzi – favorevole all’opera e vicino a Colla – ci sono il segretario della dei lavoratori edili Massimo Coliandro, i pensionati dello Spi capitanati da Mario Borgna e pure la Filt (trasporti) di Mauro Poggio.  

Già nel congresso del 2014 la Tav fu oggetto di discussione accesa nella Cgil piemontese. Con un emendamento, presentato da alcune categorie comprese la Fiom, Funzione Pubblica, Scuola e lavoratori della Comunicazione, la maggioranza dei delegati confermarono la linea espressa pochi giorni prima dalla Camera del Lavoro di Torino, schierandosi contro la grande infrastruttura internazionale. Questa volta, però, c’è chi giura che il vento potrebbe essere cambiato.

La conta si svolge in un clima solo apparentemente unitario. È vero infatti che Pozzi è l’unico candidato (dovrebbe essere rieletto con una percentuale tra il 70 e l’80 per cento), ma è altrettanto vero che, dopo la manifestazione Sì Tav di sabato scorso a Torino, la Cgil rischia, se si schierasse contro il supertreno, di ritrovarsi nuovamente isolata a partire dalle relazioni con gli altri sindacati, tutti compattamente schierati per il Sì in nome del Lavoro. Anche tra i segretari provinciali le posizioni non c’è unità di vedute: Davide Masera di Cuneo sostiene Landini e appoggia il fronte del No, Luca Quagliotti di Asti è su Colla e per la Tav.

Insomma è una Cgil spaccata in due quella che si ritroverà giovedì al Teatro Concordia di Venaria per il suo undicesimo congresso, che proseguirà venerdì 16 con il rinnovo degli organismi dirigenti. Sono 322 i delegati eletti dagli undici congressi delle categorie e dello Spi in rappresentanza di oltre 352mila iscritti. Tra gli ospiti, oltre ai vertici degli altri sindacati piemontesi, anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che della Cgil piemontese è stato il segretario nel 1989 e oggi è il massimo esponente istituzionale a sventolare la bandiera della Torino-Lione. Venerdì, quando è prevista la tavola rotonda su “La sfida del sindacato per l’Europa Sociale di domani”, ci sarà anche la segretaria generale Camusso, insieme a Luca Visentini, segretario generale Ces (Confederazione Europea dei Sindacati) e Frederic Imbrecht, segretario confederale nazionale Cgt francese.

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