GIU' DAL COLLE

Mattarella non vedrà le madamin

Il Capo dello Stato pur apprezzando lo "spirito civico" dell'iniziativa promossa a Torino dalle sette donne evita di farsi coinvolgere in una diatriba che "non compete al Presidente della Repubblica ma a Governo e Parlamento"

Sergio Mattarella apprezza “lo spirito civico” delle promotrici di “Sì, Torino va avanti” che sabato scorso hanno portato in piazza 30mila torinesi per la manifestazione a favore della Tav. Tuttavia non le incontrerà: “La Vostra richiesta mira a confermare una scelta politica di particolare importanza - scrive Mattarella rispondendo alle sette donne -. Questo mi impone il dovere di accantonare le mie convinzioni” e “di astenermi da qualunque comportamento che possa apparire come inserimento in decisioni che competono a Governo e Parlamento”. Com’era prevedibile, il Capo dello Stato non vuole essere tirato per la giacca, in una contesa politica tra favorevoli e contrari all’opera, mantenendo il proprio profilo istituzionale. L’inquilino del Quirinale è sì garante dei trattati nazionali e segue sicuramente con grande attenzione l’evolversi della diatriba sulla Torino-Lione ma non intende entrare nell’agone politico. Questione che, a questo punto, è invece ineludibile per i promotori della protesta: come dare continuità all’iniziativa evitando che si tramuti in un effimero fuoco di paglia, individuando gli interlocutori in grado di aprire un tavolo sulle rivendicazioni.

“Rientrando dalla visita di Stato ho preso visione della Vostra cortese lettera con cui chiedete di incontrami per espormi ragioni, obiettivi e richieste dell’iniziativa che avete promosso a Torino”, scrive il presidente della Repubblica. “Apprezzo in alto grado lo spirito civico che ha animato la Vostra iniziativa - sottolinea -: promuoverne per perseguire interessi generali della comunità nazionale o di quelle locali risponde allo spirito e al modello di convivenza democratica della nostra Costituzione”. “La Vostra richiesta, peraltro, muove dall’esigenza e mira all'obiettivo di confermare una scelta politica di particolare importanza anche sul piano internazionale e di cui si discute in ambito di pubblica opinione, parlamentare e di governo - precisa -. Proprio questo aspetto mi impone il dovere di accantonare le mie convinzioni e ne consegue quello di astenermi da qualunque comportamento che possa apparire come inserimento in decisioni che non competono al Presidente della Repubblica ma a Governo e Parlamento”.

Le animatrici ddel comitato prendendo atto della lettera affermano che la loro iniziativa era dettata da rispondono così al presidente Mattarella“Abbiamo mantenuto la promessa di farLa partecipe direttamente delle nostre istanze e riconfermiamo il nostro Sì: vogliamo andare avanti nell’interesse dei cittadini di Torino e di tutta Italia”. Le animatrici di “Sì, Torino va avanti” rispondono così al presidente Mattarella. “La ringraziamo per la Sua lettera e per l’approvazione dello spirito civico con cui abbiamo manifestato a Torino in Piazza Castello, insieme ad altri 40.000 cittadini”, aggiungono le sette donne manager promotrici del Comitato.

print_icon