GRANDI OPERE

La Città metropolitana è Sì Tav. Appendino si sdoppia

La Conferenza dei sindaci dell'ex Provincia di Torino approva una mozione favorevole all'opera e impone alla sindaca di sostenerne la realizzazione. In Comune era stato votato un documento opposto. Protestano i grillini. De Vita ai primi cittadini: "Siete stati precettati"

Contro la Torino-Lione a Palazzo Civico, a favore del supertreno in Città Metropolitana. Chiara Appendino si sdoppia, o meglio così vorrebbero alleati e avversari che da un mese la tirano da una parte e dall’altra. Questa mattina la Conferenza dei sindaci dell’ex Provincia ha approvato una mozione Sì Tav presentata dalle opposizioni di centrodestra e del Pd che hanno la maggioranza in Consiglio e pure nell’assemblea delle fasce tricolori. Così, dopo che la maggioranza grillina in Sala Rossa ha approvato un documento che di fatto ha trasformato anche Torino in Comune No Tav, un’altra maggioranza fa virare l’area metropolitana di cui Torino è capoluogo verso il sì. E la sindaca, in ossequio ai due documenti approvati, dovrà essere allo stesso tempo per il Sì e per il No, magari adottando un cerchiobottismo che secondo molti già applica da quando si è insediata, basti ricordare la sottoscrizione del Patto per il Piemonte, insieme a Sergio Chiamparino, quando a Palazzo Chigi c’era ancora Matteo Renzi, con all’interno una serie di opere propedeutiche alla Tav. La mozione approvata in corso Inghilterra impegna la sindaca “a riconoscere i benefici dell’opera per l’intero territorio metropolitano” e “a svolgere ogni azione finalizzata a sostenere la realizzazione nei tempi previsti”, quella approvata in Consiglio comunale la impegnava, tra le altre cose, le imponeva di intercedere presso l’esecutivo affinché venisse sospesa “qualunque operazione indirizzata all’avanzamento dell’opera finché non sarà terminata l’analisi costi-benefici” e venissero ridiscussi “gli accordi con lo stato francese” (LEGGI). Un corto circuito frutto anche di una riforma, quella firmata da Graziano Delrio sul riordinamento delle province, che mostra tutti i suoi limiti.

QUI IL DOCUMENTO APPROVATO IN CITTA' METROPOLITANA

Sono stati ben 193 i sindaci che hanno partecipato all'assemblea, raggiungendo abbondantemente il numero legale fissato a 159. I voti favorevoli alla mozione sono stati 169 (9 astenuti e un voto contro). I sindaci della Val Susa, dopo aver partecipato al dibattito, hanno abbandonato l'aula prima del voto. La Appendino ha preferito non intervenire nel merito della discussione e non partecipare al voto, limitandosi a notificare le decisioni della Conferenza. Per la sindaca questo voto è “un atto politico con cui una parte del territorio ha espresso la sua opinione”. “Anche la discussione di oggi - ha aggiunto - dimostra come il tema sia altamente divisivo e come sia difficile discutere nel merito. Avevo concordato con i sindaci No Tav di non partecipare al voto, ma sono rimasta in aula per rispetto. Aspettiamo - ha concluso - la conclusione dell’analisi costi-benefici e l’analisi giuridica su eventuali costi di sospensione dell'opera che dovrebbe essere conclusa entro fine mese”.

Sono intervenuti a favore della mozione i capigruppo del centrodestra e del centrosinistra, Paolo Ruzzola e Vincenzo Barrea. Contro la mozione i consiglieri delegati Dimitri De Vita Anna Merlin, il sindacodi Villar Dora e consigliere metropolitano Mauro Carena e i colleghi primi cittadini diSusa Sandro Plano, di Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa, di Almese Ombretta Bertolo, di Venaus Nilo Durbiano, di San Didero Loredana Bellone, di Caprie Paolo Chirio, di Avigliana Andrea Archinà e di Pinerolo Luca Salvai. A favore della mozione sono intervenuti i primi cittadini di Bollengo Luigi Ricca, di Chiomonte Silvano Ollivier, di Orbassano Cinzia Maria Bosso, di Sauze di Cesana Maurizio Beria d’Argentina e di Rivoli Franco Dessì.

Che il clima fosse tutt’altro che disteso lo hanno dimostrato le polemiche parole del capogruppo pentastellato De Vita: “Gran parte di voi qui non li ho mai visti, quando votiamo lavori e interventi che riguardano i vostri territori” ha esordito De Vita, scatenando i fischi della sala. “Non so se gran parte di voi sia stata precettata oggi”, ha rincarato la dose prima che la stessa Appendino tentasse di riportare la calma, invitando tutti a “rimanere nel merito della questione e a non scendere in questioni personali. Siamo tutti pubblici ufficiali - ha sottolineato - chiedo di avere rispetto reciproco”. Ad assistere ai lavoro, sedute nel pubblico, anche le madamin organizzatrici della manifestazione Sì Tav dello scorso 10 novembre.

print_icon