BUCHMESSE

Il Salone del libro è di Torino

Il marchio della kermesse viene aggiudicato all'asta dalla cordata dei fornitori, finanziata dalle fondazioni bancarie. Unica offerta, mentre nessuno si è dimostrato interessato alle strutture delle sale fieristiche

Il Salone del Libro è legato Torino, nella buona e nella cattiva sorta. E a nessun altro interessa. Il marchio della kermesse è andato a “Torino, la città del libro”, associazione dei fornitori della manifestazione che se l’è aggiudicato all'asta per 600 mila euro. “Il Salone vive e continua a rimanere a Torino”, commentano i rappresentanti dell'associazione, Silvio Viale e Lorenzo Loreti, nello studio del notaio Caterina Bima, dove è stata aperta la busta. La loro era l’unica offerta. L’aggiudicazione è provvisoria: l'ultima parola spetta al Mibact, il ministero deli beni culturali, al termine di una procedura che dovrebbe durare tre mesi. A finanziare l’asta sono la Fondazione Crt, con 200 mila euro, e la Compagnia di San Paolo, con 400 mila euro. Con l’acquisizione del marchio da parte della associazione dei fornitori, viene a quindi a configurarsi una organizzazione del Salone in capo ai privati, mentre la parte culturale resterebbe prerogativa della parte pubblica.

“Alla luce della situazione che si era creata - proseguono i rappresentanti della associazione che si è aggiudicata il marchio - potrebbe essere la soluzione migliore”. Il tempo, ora, stringe: la buchmesse è già fissata dal 9 al 13 maggio. “Incontreremo al più presto il Circolo dei lettori per definire le attività da effettuare”, concludono i fornitori. “La base d’asta era 385 mila euro, il marchio è stato aggiudicato in via provvisoria a 600 mila euro, più che in linea con le attese”, commenta il liquidatore della Fondazione per il Libro, Maurizio Gili. L’aggiudicazione è provvisoria, spiega il liquidatore, perché entro dieci giorni potrebbero arrivare in teoria offerte migliorative. “In caso di offerte migliorative, si rifarà l’incanto, altrimenti l’aggiudicazione sarà definitiva. Una eventualità, quella di nuove offerte, comunque remota. Come remota è la possibilità che il Mibact, cui spetta una sorta di prelazione sul marchio, si opponga alla aggiudicazione.

Mentre è andata deserta l’asta per le sale del Salone del Libro, prezzo base 117 mila euro. Nessuna offerta è dunque arrivata per le sale - gialla, rossa e blu - del Lingotto, allestimenti che erano appunto di proprietà della Fondazione. “Che cosa ne sarà? Al momento non l’ho ancora deciso”, si limita a dire il liquidatore.

Soddisfazione per l’esito dell’asta “ che ha visto la procedura concludersi con l’assegnazione provvisoria all’associazione  costituita da un gruppo di storici fornitori dell'evento” è espressa dall’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi: “una soluzione che credo sia di rispetto, e che permette di valorizzare operatori economici del territorio che hanno lavorato per anni per la manifestazione, contribuendo al suo successo”. In attesa dell’aggiudicazione definitiva, “ci auguriamo che il risultato odierno venga confermato, e che il lavoro per la 32esima edizione possa essere avviato il prima possibile”.

Rivendicano, giustamente, il merito dell’operazione di salvaguardia della torinesità della fiera libraria i fornitori: “a garantirlo saranno le aziende che lo hanno organizzato e allestito in passato, che lo conoscono e che hanno un primario interesse per una gestione sana e un futuro solido”, scrivono in una nota. “Per noi è certamente motivo di grande soddisfazione – aggiungono – e la dimostrazione più evidente che il tessuto economico e produttivo di questa città tiene al Salone del libro, la più importante tra le manifestazioni fieristiche che si svolgono sul suo territorio”. “I tempi ristretti, all’interno dei quali abbiamo lavorato, non hanno consentito finora il pieno coinvolgimento dei fornitori che hanno subito la liquidazione della Fondazione per il libro osservano –. Questa è certamente la prima delle nostre priorità, affinché chi si è trovato come noi a pagare il prezzo di quanto accaduto abbia la possibilità di essere parte del nuovo corso che inizia oggi. Ma parallelamente ci impegniamo fin da subito a pianificare la prossima edizione del Salone del libro. Molte sono le incombenze per organizzare un Salone all’altezza delle edizioni precedenti, e il tempo è poco: la convenzione da siglare con il Circolo dei lettori per la parte culturale, e poi l’ufficio commerciale, la logistica, l’ufficio tecnico, gli allestimenti, che sono parte portante del disegno generale della manifestazione. Tutto questo avverrà nel rispetto del ruolo fondamentale delle istituzioni locali e nazionali – concludono – ma anche con una determinazione e una efficienza che solo il comparto privato può assicurare, quando i tempi e le scadenze sono parte integrante del lavoro da svolgere”.

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