ECONOMIA & FINANZA

Carige commissariata, si tenta il salvataggio

La Bce mette sotto tutela e dispone l'amministrazione straordinaria della storica banca genovese. Cda decaduto, tra i tre commissari il presidente Modiano e il ceo dimissionari Modiano e Innocenzi. Il ruolo dei Malacalza e il modello veneto

Carige è stata commissariata dalla vigilanza della Banca Centrale Europea, dopo che due membri del consiglio d’amministrazione si erano dimessi lo scorso dicembre. La Bce ha scelto come amministratori temporanei della banca l’attuale presidente e l’attuale amministratore delegato dimissionari, Fabio Innocenzi e Pietro Modiano, e Raffaele Lener.  Il loro compito sarà cercare di salvare il glorioso istituto genovese, per esempio trovando un nuovo partner o favorendo un’acquisizione, dopo che lo scorso 22 dicembre i principali azionisti di Carige, la famiglia Malacalza, hanno bloccato l’aumento di capitale necessario a rimborsare un importante prestito ricevuto dalla banca. La Bce ha inoltre nominato un comitato di sorveglianza composto da tre membri: Gian Luca Brancadoro, Andrea Guaccero e Alessandro Zanotti.

In continuità con la strategia in atto verranno proseguite da parte dei tre commissari straordinari le attività di rafforzamento patrimoniale, rilancio commerciale attraverso recupero delle quote di mercato nei segmenti core, derisking attraverso la riduzione dei non performing loan e ricerca di possibili “business combination”. Inoltre è in corso la stesura del piano industriale. Tra i primi atti della nuova gestione dell’istituto ci sarà anche l’avvio di riflessioni con lo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per rivalutare l’operazione alla luce del nuovo quadro e per consentire il proseguimento delle attività di rafforzamento patrimoniale dell’Istituto. “Essere stato nominato accanto agli esponenti apicali della banca, confermati nel nuovo ruolo commissariale, è indice della chiara scelta di dare continuità operativa alla banca all’interno della strategia già delineata", spiega Lener. E per Modiano “il provvedimento semplificherà e rafforzerà la governance di Carige e di conseguenza l’esecuzione della strategia in un quadro di sana e prudente gestione”. Innocenzi, infine, sottolinea che “i vantaggi in termini di stabilità della banca si tradurranno in benefici per i clienti, i dipendenti e il territorio”.

Carige si trova da anni in difficoltà a causa di una gestione non sempre disciplinata, della lunga crisi economica che ha reso inesigibili molti dei crediti che aveva concesso e, più di recente, a causa dell’aumento dello spread. Per evitare guai peggiori, lo scorso novembre la banca aveva ricevuto 320 milioni di euro in prestito da un fondo di emergenza alimentato dal sistema bancario italiano. Il prestito avrebbe dovuto essere restituito grazie a un aumento di capitale da 400 milioni di euro, ma i principali azionisti della banca, la famiglia Malacalza che controlla circa il 27 per cento delle azioni, si è rifiutata di sottoscrivere i circa 120 milioni di aumento di capitale che le sarebbero toccati, bloccando così l’operazione (l’avvocato di famiglia ha ricordato che i Malacalza hanno già investito 400 milioni di euro in varie operazioni di salvataggio). Gli amministratori nominati dalla Bce hanno pochi mesi per trovare una soluzione. Poi, se il prestito non sarà restituito, il Fondo interbancario diventerà il controllore della banca e potrebbe essere necessaria un’operazione di salvataggio di sistema potenzialmente dolorosa per il territorio, come quella che nel 2017 ha portato al salvataggio delle due popolari venete.

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