SACRO & PROFANO

Migranti, la Chiesa apre il suo porto

L'arcivescovo di Torino Nosiglia annuncia la disponibilità ad accogliere i profughi delle due imbarcazioni bloccate dal 22 dicembre nel mar Mediterraneo in attesa di poter sbarcare. "Un atto simbolico e spirituale"

“Voglio dichiarare la disponibilità della Chiesa torinese ad accogliere alcune delle famiglie che si trovano a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye. La nostra Chiesa, come si ricorderà, aveva già offerto questa disponibilità per i profughi della nave Diciotti, nel settembre scorso. Si tratta di un gesto che ha un significato simbolico e spirituale ed è, allo stesso tempo, molto concreto”. Lo ha comunicato l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, in occasione della messa dell’Epifania celebrata al Santo Volto per la “Festa dei Popoli”.

Il gesto, ha spiegato Nosiglia, è “simbolico perché ci pare estremamente necessario, in questo momento, lanciare un segnale preciso alle autorità istituzionali italiane e degli altri Paesi europei, sul significato dell'accoglienza”, ed è “spirituale, perché mi domando, altrimenti, come facciamo a parlare e predicare di accoglienza dei bisognosi, se poi non ci mettiamo nelle condizioni di praticarla”. È questione umanitaria. “Stiamo parlando - osserva l’arcivescovo - di persone. E ogni piccolo sforzo nella direzione di alleviare certe sofferenze, certi disagi, ha un grande valore, soprattutto se non saremo soli ad affrontare in questi termini il problema”.

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