LA SACRA RUOTA

Auto, per il Governo sovranista "prima le straniere"

L'ecotassa favorisce modelli e case straniere, penalizzando in particolare Fca. L'affondo della Fim Cisl: "Un autogol". Preoccupazione per il dietrofront di Manley su 5 miliardi di investimenti in Italia. Alberto (Api): "Ma quanto ci volete male?" - TABELLE

Prima le (auto) straniere. Suona come una beffa il cortocircuito politico, con serie ricadute occupazionali, innescato con l’ecotassa, provvedimento inserito nell’ultima legge di bilancio dal governo sovranista. Tra i più penalizzati, infatti, ci sono proprio i modelli prodotti da Fca in Italia, come dimostra una tabella esplicativa realizzata dalla Fim Cisl che con il suo segretario nazionale Marco Bentivogli attacca il governo. A rischio ci sono i 5 miliardi di investimento per l’Italia previsti da Fca.

“L’ecotassa, che partirà il 1° marzo, così come è scritta è un autogol perché non darà giovamento all’ambiente e alla salute ma favorirà i produttori esteri mettendo in crisi la nostra industria automobilistica e con essa oltre 100 mila posti di lavoro. Tra i modelli più colpiti dall’Ecotassa la Panda 12 Easy, il modello più venduto nel nostro Paese lo scorso anno con 124 mila nuove immatricolazioni, prodotta a Pomigliano e che sarà gravata da 300 euro di Ecotassa” dice Bentivogli.

Fca in Italia occupa oltre 80 mila dipendenti (di cui un quarto in Piemonte) con un indotto che arriva a 156 mila addetti e un impatto trainante sul Pil nazionale con un fatturato di 46 miliardi di euro.

“Ci chiediamo quanto il Governo voglia male a questo territorio e al Paese in generale – attacca Corrado Alberto, presidente delle Piccole imprese di Torino -. Dopo il decreto dignità, dopo il blocco delle infrastrutture e della Tav, dopo aver riacceso la corsa dello spread, adesso l’ecotassa mette in forse i programmi di investimento di Fca”.

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