VERSO IL VOTO

"Pizza" nel forno di Chiamparino

Ci sarà anche l'ex grillino Pizzarotti nel fronte per il Sì del governatore alle prossime elezioni regionali. In agenda un incontro il prossimo 2 febbraio. In cantiere una lista civica con al centro ambiente e salute

L’appuntamento è già stato fissato in agenda per il primo pomeriggio del 2 febbraio. Nell’ufficio del governatore, al piano nobile di piazza Castello, s’incontreranno il sindaco di Parma, un tempo grillino, Federico Pizzarotti e Sergio Chiamparino. Il primo e unico punto all’ordine del giorno sono le prossime elezioni regionali e, più in concreto, una lista civica da schierare nell’ampia coalizione di centrosinistra, connotata sui temi di ambiente e salute. Un rendez-vous preparato nei dettagli, culmine di una serie di abboccamenti e trattative condotte dagli uomini più vicini a Chiamparino. Il primo cittadino parmigiano era già stato ospite di Passaggio a Nord Ovest, a Verbania, lo scorso ottobre, al convegno organizzato dal consigliere regionale chiampariniano Mario Giaccone.   

Una formazione, quella che vede in Pizzarotti il proprio riferimento, che s’inserisce nel palinsesto immaginato da Chiamparino: uno schieramento dal forte connotato civico, in grado di allargare il perimetro del centrosinistra classico, nel quale lo stesso Pd perde il tradizionale ruolo di perno. A quanto è dato sapere, si tratta di una lista di stampo ambientalista, ispirata da una visione pragmatica in contrapposizione agli approcci ideologici e settari tipici dei Cinquestelle. I curricula di Chiamparino e Pizzarotti, in tal senso, rappresentano una garanzia. Il primo, ad esempio, può annoverare tra i suoi principali successi da sindaco la realizzazione della metropolitana a Torino – per decenni osteggiata da gruppi di ambientalisti incatenati agli alberi che i cantieri del treno sotterraneo avrebbero abbattuto – mentre il primo cittadino di Parma ha consumato la sua rottura con il M5s quando si rifiutò di spegnere l’inceneritore. Beppe Grillo gliela giurò, i cittadini lo premiarono con un secondo giro a Palazzo Civico. Ora la madre di tutte le battaglie è la Tav tra Torino e Lione, un’infrastruttura che favorirà il trasferimento del trasporto di merci e passeggeri dalla gomma al ferro, con evidenti ricadute sulla qualità dell’aria. Insomma, un ambientalismo del Sì.

Italia in Comune è la rete che Pizzarotti tesse da tempo, a livello nazionale. Alle prossime europee a quanto sembra correrà assieme ai Verdi di Monica Frassoni. In Piemonte, il riferimento del primo cittadino è la collega di Lauriano, nel Canavese, Matilde Casa. La sindaca che finì davanti a un giudice per aver trasformato un’area edificabile in terreno agricolo, con grande scorno del proprietario che rispose a suon di carte bollate. Sarà probabilmente lei la capolista alle regionali. A tenere i rapporti con Pizzarotti ci aveva pensato, fino a qualche tempo fa, l’ex viceministro Andrea Olivero che ora però ha deciso di affiancare Giaccone (i cui rapporti con l’ex grillino si dice non siano propriamente idilliaci) e l’assessore Alberto Valmaggia nell’altra civica chiampariniana, quella del Monviso.

La “lista Pizzarotti” starebbe per stipulare un accordo con il consigliere regionale Alfredo Monaco, reduce di Scelta Civica: intesa che potrebbe garantire quel collegamento previsto dalla legge elettorale per evitare di raccogliere le firme. A coordinare le operazioni su Torino ci sta pensando in questa fase l’infaticabile Giorgio Diaferia, poliedrico personaggio dai mille intessi, dalla professione medica a quella del giornalismo scientifico. Con alle spalle una militanza socialista, Doiaferia è oggi il principale animatore dell’associazione Torino Viva. Il nome della lista ancora non c’è ma dovrebbe essere una crasi Italia in Comune di Pizzarotti e Scelta Civica di Monaco: Scelta in Comune?  Chissà. 

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