VERSO IL VOTO

Le madamin cavalcano l’Onda

Una delle sette vestali del movimento Sì Tav registra un marchio "elettorale" e non esclude una discesa in campo alle prossime regionali. Ma la presidente del Comitato, Giordano, prende le distanze: "Iniziativa personale". Intanto, pure il centrodestra si attrezza

Due manifestazioni riuscite, i riflettori della politica puntati su di loro e adesso, a dispetto del loro stato civile, le madamin cercano partito. La loro “Onda” potrebbe presto invadere la campagna elettorale per le regionali di maggio, giacché lo scorso 11 gennaio presso il database dei marchi del ministero dello Sviluppo economico è stato depositato il simbolo: “L'Onda”- Un cerchio arancione contenente una scritta bianca con caratteri che riproducono la forma di un’onda. Il logo è registrato a nome Patrizia Ghiazza, una delle sette promotrici del comitato “Sì, Torino va avanti”, il Comitato pro-Tav promotore delle mobilitazioni di piazza per chiedere il completamento dei lavori dell’alta velocità Torino-Lione. Stiamo per assistere alla nascita di un partito? “Chi lo sa... ora non posso dare delle risposte” afferma Ghiazza all’Adnkronos, visibilmente spiazzata dalla domanda. L’arancione dell’Onda è anche il colore che le sette madamin hanno scelto per la manifestazione del 10 novembre in Piazza Castello a Torino, poi replicata con successo anche il 12 gennaio. Un flash mob senza simboli di partito, che però ha visto la partecipazione di esponenti dei più variegati schieramenti politici, dalla Lega al Partito democratico.

Oltre a Ghiazza, senior partner di una storica società di cacciatori di teste, nel board del comitato figurano altre professioniste, esponenti della società civile torinese, Simonetta Carbone (pubbliche relazioni e ufficio stampa), Roberta Castellina (architetto), Donatella Cinzano (copywriter), Roberta Dri (art director), Giovanna Giordano Peretti (informatica), Adele Olivero (avvocato). Ma ora c’è chi sostiene che l’esperienza dell’Onda pro-Tav possa presto trasformarsi in un progetto politico di ampio respiro. D’altronde, il marchio è stato depositato anche per le classi di Nizza 41 e 45 (servizi culturali e politici). Ghiazza non esclude niente: “Non mi sento di aggiungere o togliere nulla a quanto lei sta dicendo...”.  A proposito di apparentamenti politici, la co-fondatrice di “Sì, Torino va avanti” ci scherza su: “Per la stampa ogni giorno siamo fidanzate con qualcuno. Io dico sempre che ho un unico marito, lì mi fermo”. E non si sbilancia nemmeno quando le viene chiesto se L’Onda sarà in corsa per le regionali piemontesi del prossimo maggio: “Non posso dirlo ora”. 

La registrazione del marchio, però, pare essere una iniziativa non condivisa con le altre madamin, almeno non tutte. Contattata dallo Spiffero, la presidente del Comitato Giovanna Giordano Peretti cade dalle nuvole: “Questa è nuova anche a me. Io posso dire solo di aver registrato il marchio del comitato, assieme alle altre compagne di questa avventura. A questo punto ritengo si tratti di una iniziativa personale della Ghiazza”.

 

L’attenzione della politica verso la mobilitazione “spontanea” pare attraversare tutti gli schieramenti. Se un altro dei protagonisti della protesta, il madaMino, al secolo Mino Giachino, ex sottosegretario berlusconiano, ha provveduto nei giorni scorsi a registrare la sua “creatura” – l’associazione no profit “Sì lavoro Sì Tav - movimento per la crescita” – prefigurando una discesa in campo alle prossime elezioni, sempre nel centrodestra Marco Francia, tra i fondatori di Forza Italia in Piemonte e oggi luogotenente di Stefano Parisi, ha annunciato di aver depositato un marchio Per il Piemonte Sì TAV, Sì LAVORO. Iniziativa che potrebbe condividere con lo stesso Giachino, ma vista non di buon occhio dai vertici azzutti piemontesi. Il brand, insomma, tira, ma ora il mercato rischia di essere un po’ troppo affollato di marchi più o meno originali.

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