SANITA'

Niente più ticket sui farmaci

La Regione cancella il balzello sui medicinali. In vigore dal 2002 doveva servire a calmierare la spesa farmaceutica, ma era diventata una vera e propria "tassa sulla salute". Chiamparino: "Operazione possibile grazie alla nostra gestione oculata"

I piemontesi dal 1° marzo non pagheranno più il ticket sui medicinali, in vigore dal 2002 quando a introdurre il balzello fu l'amministrazione di centrodestra guidata da Enzo Ghigo. Lo ha deciso la Giunta regionale nella riunione di oggi. “Il Piemonte - sottolineano il governatore Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta - è una delle prime Regioni italiane ad abolire del tutto il ticket. Cancelliamo una tassa sulla salute: un vantaggio per i cittadini che non devono più sostenere un costo, ma anche un calo della burocrazia, per i cittadini e per la pubblica amministrazione”. Il ticket “era stato pensato con l’obiettivo di calmierare la spesa farmaceutica. Ma i dati degli ultimi anni ci dicono che non esiste alcuna correlazione fra le due cose: la spesa nelle singole Regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket”, nei fatti era diventata soltanto una tassa.

“Siamo nelle condizioni di fare questa operazione - aggiunge l’assessore - grazie ai risparmi consistenti ottenuti in questi cinque anni sulla farmaceutica, anche attraverso l’apertura al mercato delle gare di acquisto e l’introduzione della concorrenza, che ci hanno permesso di reinvestire risorse nel sistema sanitario e nella cura”.

Nel 2018, grazie a una migliore gestione, la Regione Piemonte ha ridotto di 27,7 milioni la spesa sulla farmaceutica convenzionata rispetto all'anno precedente. L’incidenza di questa spesa è stata pari al 6,56% del Fondo sanitario regionale, a fronte di una soglia massima fissata a livello ministeriale pari al 7,96%: un minor costo di circa 116 milioni di euro rispetto al tetto di spesa programmato. In Italia solo Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna non prevedono il ticket sui farmaci.

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