GIUSTIZIA

Fallimento De Tomaso, condannati i Rossignolo

Gli imprenditori che nel 2009 avevano rilevato lo stabilimento ex Pininfarina riconosciuti colpevoli, a vario titolo, di bancarotta, truffa ai danni della Regione Piemonte e del ministero dell'Economia e malversazione. Il risarcimento ai lavoratori in sede civile

L’imprenditore Gian Mario Rossignolo e il figlio Gianluca sono stati condannati dal Tribunale di Torino per la bancarotta della De Tomaso, azienda automotive fallita nel 2012. I giudici hanno inflitto una pena di 5 anni e 6 mesi al padre e 4 anni e 10 mesi al figlio. I Rossignolo, insieme ad altre sei persone, sono stati condannati a vario titolo per bancarotta, truffa ai danni della Regione Piemonte e del ministero dell’Economia e malversazione. Oltre ai Rossignolo, sono stati condannati Giuliano Malvino (4 anni); Ramon Rotini (2 anni e 10 mesi); Ivano Perinelli (2 anni e 7 mesi); Fabio Pasquini (10 mesi); Paolo Lardera (8 mesi).

Il tribunale ha dichiarato il proscioglimento per due ipotesi di falso in scrittura privata, perché il reato è stato depenalizzato, e per una tentata truffa alla Regione Toscana. Il Tribunale di Torino, inoltre, ha stabilito un risarcimento da 5 milioni di euro a favore del fallimento della De Tomaso. A pagare questa provvisionale dovranno essere l’imprenditore Gian Mario Rossignolo, il figlio Gianluca e Malvino, amministratore di una società in rapporti con la De Tomaso, riconosciuti responsabili di bancarotta fraudolenta. Allo stesso tempo, è stato riconosciuto il danno subito dai lavoratori (oltre 300 si sono costituiti parte civile) che però dovranno intentare una causa civile nella speranza di ottenere un risarcimento. “I giudici hanno riconosciuto il danno ai lavoratori che poi dovrà essere stabilito in sede civile”, spiega l’avvocato Patrizia Bugnano che assiste trenta ex dipendenti. “Siamo molto soddisfatti della condanna di questi manager che hanno lasciato i lavoratori in gravi condizioni di difficoltà - afferma l’avvocato Elena Poli, difensore di 323 operai iscritti alla Fiom -. Per poter avviare le cause civili dovremo aspettare che la sentenza sia definitiva, quindi i tempi saranno ancora lunghi”.

L’inchiesta della Procura era stata avviata nel 2012 e inizialmente si era concentrata su alcuni corsi di formazione finanziati dalla Regione Piemonte e mai attivati. La De Tomaso era stata acquisita da Rossignolo nel 2009, per poi fallire nel 2012. Nel frattempo la Regione Piemonte aveva stanziato fondi per oltre 7 milioni di euro, che in vista di un rilancio aziendale sarebbero dovuti servire per finanziare corsi di formazione destinati agli operai, mai attivati.

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