LA SACRA RUOTA

Fca e Psa promessi sposi

Mentre a Palazzo Lascaris i consiglieri regionali sproloquiano sul futuro degli impianti torinesi di Fiat, voci sempre più insistenti e accreditate riferiscono di imminenti fusioni. Conferma la famiglia Peugeot: "Pronti a sostenere l'operazione"

Matrimonio in vista per Fca? Mentre in Consiglio regionale si svolge un (inutile) dibattito sul futuro degli insediamenti torinesi del Lingotto, si accavallano voci di imminenti processi di aggregazione che riguarderebbero proprio l’azienda automobilistica di proprietà degli Agnelli. La famiglia Peugeot è pronta a sostenere Psa e il numero uno Carlos Tavares in possibili operazioni di fusione o acquisizione, incluso con il gruppo Fiat-Chrysler: intervistato da Les Echos, Robert Peugeot, amministratore delegato della holding di famiglia FFP. “Sin dall’inizio abbiamo appoggiato il progetto Opel. Se un’altra occasione si presenta, certo non saremo noi a frenare. Carlos lo sa”, dichiara Peugeot. Serve sempre, ha aggiunto, “un allineamento degli astri” affinché un sogno si concretizzi, anche se finora nel suo ufficio non è ancora arrivato “nulla” di tutto questo, aggiunge. Tra gli obiettivi o i partner potenziali, ci sono Jaguar Land, Rover e General Motors, ma soprattutto Fiat Chrysler, riferiscono osservatori citati dal giornale. Tra l'altro, Psa e Fca discutono attualmente “ai piu' alti livelli sull’avvenire della loro associazione di veicoli utilitari. Con loro, come con altri gli astri potrebbero allinearsi”, conclude Robert Peugeot.

Le ipotesi di fusioni franco-italiane sono tornate alla ribalta negli ultimi giorni dopo le parole di apertura arrivate dai vertici delle due case automobilistiche durante l’ultimo Salone di Ginevra. Voci già ripetutamente circolate in passato, ma si sono finora sempre risolte in un nulla di fatto per timori legati alle ricadute occupazionali e ai forti ostacoli regolamentari. A differenza che nel passato, giocherebbe però adesso a favore di una ripresa della “leggendaria love story” tra le due aziende un clima totalmente cambiato sul tema delle alleanze tra grandi colossi dell’auto, che devono fronteggiare un mercato sempre più competitivo, gli investimenti enormi richiesti dalla transizione verso l’elettrico e l’auto a guida autonoma, e le incognite sulla fine del ciclo di crescita del settore a livello mondiale.

Prova di un clima in cui ormai “tutti parlano con tutti” sono stati ad esempio il recente avvicinamento tra Volkswagen e Ford o persino tra due arci-nemici dell’industria automobilistica tedesca come Bmw e Mercedes, e sono da leggere in questa prospettiva le dichiarazioni di inizio marzo dei Ceo di Fca e di Psa, Mike Manley e Carlos Tavares. A Ginevra il successore di Marchionne non aveva escluso di poter intavolare trattative per eventuali “partnership, un consolidamento o un’alleanza”, se si tratterà di qualcosa che mette Fca “in una posizione più forte”, mentre il numero uno della casa francese si era detto aperto alla discussione “se emergessero opportunità strategiche”.

Durante il confronto a Palazzo Lascaris, Sergio Chiamparino ha nuovamente rilanciato l’idea di un tavolo permanente sull’auto: “Sarebbe estremamente utile se si riuscisse a costituire una sorta di tavolo regionale permanente di informazione reciproca e di coordinamento sul tema dell’automotive, in cui Fca sia coinvolta e si senta coinvolta pienamente. L’automotive piemontese è un sistema complesso, fatto da una rete di forniture e di subfornitori molto capillare che nel corso degli anni è riuscito a riqualificarsi e a rilanciarsi come sistema di fornitura dei principali player automobilistici mondiali, tra i più attrattivi sul piano internazionale”. Prosegue Chiamparino: “La proposta del piano Fca, ancorché da completare per garantire il pieno utilizzo della capacità produttiva degli impianti torinesi, rappresenta per quanto riguarda la produzione della 500 elettrica una sfida per il sistema dell’automotive che vogliamo accettare, continuando sulla strada che abbiamo intrapreso investendo oltre 8,7 milioni per lo sviluppo dell’auto elettrica e ibrida, nel quadro di un accordo che prevede investimenti pubblici per oltre 30 milioni di euro. Risorse che rientrano in un budget pubblico di quasi 83 milioni in ricerca e sviluppo sulla filiera dell’automotive, di cui 31 a carico della Regione Piemonte, che potranno generare fino a 500 milioni di investimenti complessivi”.

print_icon