VERSO IL VOTO

Pedrale dà forfait e contrattacca

Dopo aver promesso fuoco e fiamme si ritira dalla corsa a sindaco di Vercelli. Forza Italia gli propone una candidatura (senza grandi speranze) alle regionali ma lui rifiuta. Con le sue liste annuncia la "non partecipazione" alla competizione comunale e spara a zero

Aveva assicurato di avere bell’e pronte sette liste a sostegno della sua candidatura, commissionato un sondaggio che lo dava vincitore (quasi) certo nella competizione con il centrosinistra, ma alla fine Luca Pedrale si è ritirato dalla corsa per la poltrona da sindaco di Vercelli. La decisione dopo che il centrodestra ha deciso di puntare non su di lui ma su Andrea Corsaro, uomo ben inserito nelle dinamiche di potere cittadine, visto che sindaco lo è già stato per dieci anni dal 2004 al 2014. Insomma, non proprio un volto all’insegna del rinnovamento e per questo la Lega aveva provato a inserirsi prima con Alessandro Stecco e poi con il numero uno della Provincia Carlo Riva Vercellotti. Alla fine la ruota si è fermata su Corsaro, il premio di consolazione per Pedrale sarebbe stato un posto in lista per il Consiglio regionale, dove nella legislatura di Roberto Cota è stato capogruppo della folta (allora) pattuglia berlusconiana. Ma dopo il trattamento che gli è stato riservato, Pedrale non avrebbe nessuna intenzione di accettare: "Smentisco categoricamente la possibilità di una mia candidatura alle regionali".

“A Vercelli in Forza Italia  chi ha  i voti ed il consenso della gente non lo vogliono – commenta amaro Pedrale –. Non lo vuole soprattutto Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia, che mi ha sbarrato la strada in Regione ed in Comune, evidentemente timoroso di un mio successo politico”. E ricoscruisce le tappe della vicenda che lo hanno portato ai margini del partito berlusconiano. “Andiamo per ordine. A giugno 2018 incontro Riva Vercellotti e per non litigare gli faccio la proposta che uno dei due andasse nel listino per Forza Italia e l’altro facesse l’assessore regionale esterno. Come è noto a tutti è impossibile essere eletti consigliere regionale per Forza Italia nella quota proporzionale in provincia di Vercelli perché bisognerebbe che il partito prendesse almeno il 23%. Neanch’io, sebbene abbia ancora consenso fra la gente, raggiungerei questa percentuale. Riva Vercellotti rifiutò la mia proposta e mi disse che voleva il posto nel listino e fare anche l’assessore regionale. L a sua posizione non cambiò e purtroppo il partito vercellese, che è commissariato, ha assecondato questa posizione. Su una mia candidatura a sindaco di Vercelli neanche a parlarne. Pur di non candidare il sottoscritto sono andati ad implorare l’ex sindaco Corsaro a candidarsi. Per cui figuriamoci se io mi candido in Forza Italia. Auguri!”.

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