POLVERE DI (5) STELLE

Dissidenti sui social, fedeli allo scranno

Ogni giorno ha la sua pena per Albano e Paoli. Oggi post su facebook all'unisono contro il salvataggio di Salvini sul caso Diciotti. Inneggiano a Nugnes e Fattori ma quando tocca a loro, in Sala Rossa, si acconciano alle scelte della maggioranza

“Io sto con Paola Nugnes. Cacciate i servi, non le ribelli”. Continua a essere una “relazione complicata”, almeno stando alle dichiarazioni sui social, quella tra il Movimento 5 stelle e le torinesi Daniela Albano e Maura Paoli, le due consigliere grilline ormai in perenne stato di agitazione nei confronti dei vertici nazionali e locali. L’ennesimo post arriva nel giorno in cui la pattuglia pentastellata in Parlamento salva dal processo Matteo Salvini, negando l’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. Tra i voti in dissenso quelli di Nugnes ed Elena Fattori che ora dovranno difendersi di fronte ai probiviri del partito ma potranno contare sulla solidarietà di altre due dissidenti, quelle di Torino. Paoli e Albano sono ormai da settimane con un piede dentro e uno fuori il Movimento per questioni locali e nazionali: lo sgombero dell’ex asilo occupato da parte di Chiara Appendino e il via ai bandi per il tunnel di base della Tav sono i due eventi simbolo che di fatto le hanno poste in un limbo: né dentro né fuori. Si dilaniano sul che fare. Temono di finire isolate, sulle orme di chi, prima di loro, ha abbandonato il gruppo grillino (leggi Deborah Montalbano finita tra le fila di Luigi De Magistris), ma allo stesso tempo si sentono ormai ospiti non gradite in casa propria.

Sono l’ala movimentista del Movimento, incarnano la sua componente più di sinistra, quella vicina ai sindacati di base e ai centri sociali. Vivono con crescente sofferenza il profilo law and order della loro sindaca, peraltro in collaborazione con il Viminale. Auspicano da tempo la fine anticipata di un esecutivo che, citando Paoli “mi fa schifo”. Sempre per usare le parole della giovane videomaker, solo due settimane fa si sentivano “scoraggiate” e parlavano di “clima di impotenza”. Sfoghi ai quali tuttavia non ha mai fatto seguito un atto conseguente: rarissimi i casi di un voto contrario, figurarsi la ventilata ipotesi di abbandonare il Movimento per fondare un proprio gruppo che metterebbe a rischio la maggioranza di Appendino.

Sul caso Diciotti, già al momento del voto alla Camera le due si erano espresse contro l’autorizzazione a procedere, tanto da meditare addirittura di lasciare il gruppo M5s in Sala Rossa. La consigliera Albano, sempre su facebook, ieri aveva auspicato “votazioni difformi da quanto deciso. Mi auguro – aveva scritto – che il M5s riesca a dimostrare di avere ancora un’anima e una coscienza”.

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