VERSO IL VOTO

Il tridente di +Europa

Archiviato il listone col Pd, il partito di Della Vedova pronto a un'alleanza con Volt e Pde per tornare a Strasburgo. In Piemonte coprirà il fronte riformista di Chiamparino e proverà a intercettare i delusi di Forza Italia

Parte da Torino la sfida di +Europa. Da una delle città in cui spirito europeista e cultura laica e repubblicana si fondono, diventando humus ideale ed elettorale come dimostrato anche dalla pioggia di voti arrivati alle politiche di un anno fa. Archiviato il listone Calenda, il partito di Benedetto Della Vedova si appresta a varare un’alleanza a tre in vista della competizione per Strasburgo, assieme a Volt – movimento paneuropeo e progressista nato sull’onda di una sfida intrapresa dalla cosiddetta generazione Erasmus – e al Partito democratico europeo, una forza transnazionale fondata da Francesco Rutelli e François Bayrou che ha tra i suoi supporter eccellenti personaggi come Philippe Daverio, storico dell’arte, volto televisivo e pure assessore alla Cultura di Milano negli anni Novanta con Formentini sindaco. In Italia il Pde è presieduto da Pino Pisicchio, il portavoce è il consigliere regionale vercellese Gabriele Molinari, recentemente uscito dal Pd ma impegnato nel centrosinistra in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

È in cantiere, dunque, il tridente per superare il quorum del 4 per cento e contribuire al buon risultato dell’Alde, i liberali europei che hanno appena inserito Emma Bonino tra i nomi per la presidenza della Commissione. Insomma, dal Piemonte a Bruxelles, è un mosaico che si compone e in cui il rassemblement europeista nato dalla spinta dei Radicali sogna l’exploit. In questi giorni a Roma si è compiuto un altro passo avanti, nel week end alle porte l’alleanza dovrebbe essere ratificata anche dall’assemblea di Volt alla quale sono stati invitati anche la Bonino e Molinari.

Nel marzo di un anno fa +Europa ottenne in Piemonte il 4 per cento, in termini assoluti 100mila voti. Un dato ben superiore alla media nazionale (2,4%), diventato ancor più robusto man mano che i seggi si avvicinavano al capoluogo. Nella provincia di Torino +Europa ha conquistato il 4,7% (più di 60mila voti), nella cinta daziaria raggiunse il 6,6% per volare in doppia cifra, all’11,2 nel collegio del centro cittadino: il miglior risultato d’Italia.

Proprio in Piemonte, la lista di +Europa potrebbe risultare strategica anche per Sergio Chiamparino. A Torino è data per certa la candidatura del ginecologo Silvio Viale, sul quale dovrebbe compattarsi gran parte della componente radicale, raccolta attorno all’associazione Adelaide Aglietta, mentre c’è chi vocifera di una possibile corsa per Palazzo Lascaris anche di Molinari che, pur essendo originario di Vercelli (dov’è pressoché impossibile che scatti il seggio), nel capoluogo può contare su una buona rete di relazioni. E anche qui, a dar manforte a una lista ancora in alto mare, potrebbero arrivare i ragazzi di Volt, un centinaio di attivisti plasmati ai banchetti che da settimane allestiscono per raccogliere le firme nell’eventualità di una candidatura autonoma alle Europee. Si punta non solo a una platea elettorale laica, ma anche ai tanti delusi di Forza Italia, ex berlusconiani che credono nell'Europea e guardano di sbieco l'alleanza con Matteo Salvini, nuovo padre padrone del centrodestra.

Intanto la causa europeista lentamente sta diventando il collante di un fronte ampio, ancorché non unito sulla scheda elettorale. Oggi, giorno di San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa, le madamin assieme al comitato Sì Torino va avanti, hanno distribuito ai torinesi le bandiere con le 12 stelle da appendere ai balconi riprendendo una iniziativa nazionale che ha tra i suoi testimonial anche Romano Prodi.

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