Omicidio Murazzi: ispezione, nomina dirigente fu contestata  

Le contestazioni che nel 2016 accompagnarono la nomina del capo del personale alla Corte d'appello di Torino potrebbero essere una delle circostanze vagliate dagli ispettori del Ministero della giustizia, arrivati oggi nel capoluogo piemontese per il caso di Said Mechaquat. Il dirigente amministrativo è Valerio Tenga, che fu indicato dal Ministero nel 2016. In quell'occasione l'allora presidente della Corte, Arturo Soprano inoltrò a Roma una protesta formale contestando la competenza professionale del dirigente. Anni prima Tenga era stato "bocciato" dal consiglio giudiziario per l'attività prestata al tribunale di Biella, dove era applicato come reggente: alcune delle sue scelte organizzative, fra l'altro, avevano destato le proteste dell'Avvocatura locale. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il consiglio giudiziario espresse un parere negativo; l'applicazione giunse alla scadenza naturale e non fu rinnovata. Tenga è stato dirigente del Cisia (Coordinamento interdistrettuale per i sistemi informativi automatizzati) di Torino, un organo del Ministero della Giustizia.

Non solo uno stallo nell'esecuzione della sentenza: ci fu anche un errore di notifica delle carte processuali nella vicenda di Said Mechaquat, il ventisettenne ora in carcere con l'accusa di avere ucciso Stefano Leo a Torino in riva al Po il 23 febbraio scorso. Mechaquat era stato condannato a 18 mesi di reclusione senza condizionale per maltrattamenti in famiglia. La sentenza era diventata definitiva perché la Corte d'appello, su richiesta dell'Avvocato generale Giorgio Vitari, nell'aprile del 2018 aveva dichiarato "inammissibile" il ricorso in appello. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, però, la notizia non fu comunicata al suo difensore dell'epoca (un legale d'ufficio) ma a un altro avvocato, Basilio Foti, indicato evidentemente dallo stesso Said, che però non aveva mai assunto l'incarico e, peraltro, con il giovane non era mai entrato direttamente in contatto. L'avvocato Foti ora assiste Said nel procedimento per omicidio. Nei giorni scorsi, visto il difetto nella notifica, ha chiesto al tribunale di Torino di dichiarare la "non esecutività" della sentenza di condanna. 

print_icon