ANGUSTA TAURINORUM

Torino cambi rotta (e timonieri)

Appello online di un gruppo di cittadini che già guarda alle amministrative del 2021. Così nasce un progetto civico che passa attraverso "l'ascolto". Un questionario per capire bisogni e aspettative dei torinesi

In una città che sembra aver perso la bussola, c’è chi non intende rassegnarsi a quella navigazione a vista imposta dai tanti improvvisati timonieri. E così c'è un auspicio che diventa manifesto politico: “Torino cambia rotta”. Così, mentre l’attenzione dei più si concentra sulle elezioni regionali, con i candidati impegnati a percorrere l’ultimo miglio verso le urne, nel capoluogo piemontese c’è chi inizia a muovere verso un orizzonte ben più distante ma per molti versi più affascinante come le elezioni amministrative del 2021 in cui il fronte antisfascista prova a organizzarsi. In rete circola un appello: professionisti, docenti universitari, qualche amministratore pubblico, tanti normali cittadini che vogliono “ascoltare e progettare, dialogare e collaborare”. Da qui nasce “Torino cambia rotta”, titolo di una iniziativa promossa da chi assiste “con preoccupazione alla mancanza di capacità e progetti dell’attuale amministrazione civica”.

A tirare le fila è l’avvocato Sara Milano, 43 anni, l’impegno presso l’associazione Mondi in Città Onlus che si occupa dell’integrazione di donne immigrate. Con lei una settantina di uomini e donne, tra cui la professoressa Marta Margotti, docente di Storia contemporanea all’ateneo di via sant’Ottavio, il professor Francesco Porcelli, egittologo e ordinario di Fisica della materia al Politecnico, e poi imprenditori, professionisti, insegnanti. C’è anche il presidente della Circoscrizione VIII di Torino Davide Ricca, già promotore alcuni anni fa di una iniziativa simile, “Accorciamo le distanze” che chissà fosse stata presa sul serio dalle alte sfere del Pd d’allora forse si sarebbero potute mettere in campo le contromisure all’ascesa del Movimento 5 stelle. “Siamo un gruppo che si propone di realizzare un progetto a partire dall’ascolto dei cittadini” prosegue l’avvocato Milano, che per lanciare l’iniziativa ha sfruttato anche la rete dell'associazionismo cattolico nel quale opera da tempo. “Rivoglio una città viva, che cresca”.

Il progetto prevede la realizzazione di un questionario da sottoporre ai cittadini torinesi per capire bisogni e aspettative, richieste e timori, da targhettizzare per età, residenza, classe sociale perché – banalizzando – l’ingegnere del quartiere Crocetta non avrà certo lo stesso rapporto con l’ente pubblico di un pensionato di Mirafiori o Falchera. Per la realizzazione del questionario è già stato coinvolto Cristopher Cepernich, classe 1970, ricercatore di sociologia all’Università di Torino: sarà lui a redigere le domande da sottoporre ai torinesi, naturalmente su input dei firmatari dell’appello. “Dobbiamo guardare avanti per costruire il futuro della città – conclude Sara Milano –. Esistono già esperienze di innovazione sociale e culturale, iniziative imprenditoriali e capacità professionali che vogliono mettersi in gioco. Molto è stato fatto dalle precedenti amministrazioni, ma ora si deve cambiare passo”.

Leggi qui l'appello

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