OPERE & OMISSIONI

Tav, dietrofront della Lega: l'opera non è più prioritaria

In Commissione il partito di Salvini ritira l'emendamento in cui chiedeva di sbloccare i cantieri della Torino-Lione. Resta il provvedimento per l'Aula, ma la sensazione è che si tratti dell'ennesima manfrina con il M5s. Se ne parla dopo il voto

La Lega ha ritirato l’emendamento al decreto “Sblocca cantieri” che chiedeva di inserire la Tav tra le opere prioritarie per le quali nominare un commissario. L’annuncio è arrivato in avvio dei lavori delle commissioni Ambiente e Lavori pubblici del Senato. L’emendamento era stato presentato come una sorta di ritorsione verso il Movimento 5 stelle dopo la scelta del premier Giuseppe Conte di far dimettere il sottosegretario Armando Siri. Dunque la questione non sarà affrontata oggi durante l’esame del provvedimento nelle Commissioni, resta però il testo depositato in Aula dove il Dl approderà da martedì 28 maggio. A questo punto occorre decifrare il significato della mossa leghista in questa lunga ed estenuante manfrina: si tratta di un segnale di distensione in un clima ormai avvelenato tra i partner di governo? Tattica in vista di uno showdown prossimo venturo? Di certo, è l’ennesima riprova di come il partito di Matteo salvini usi la Tav come terreno di trattativa con il riluttante alleato. Comunque, non a caso, se ne riparla dopo le urnec di domenica prossima.

Si trattava dell’emendamento 4.6 al testo 2, che chiedeva di inserire la Tav nell’elenco delle opere infrastrutturali ritenute prioritarie ed emergenziali per cui nominare un commissario. La lista comprendeva valichi alpini, tratte ferroviarie internazionali, opere stradali.

La vicenda Tav era stata di fatto congelata nei mesi scorsi con la decisione del governo di lasciar partire i bandi di gara. In una prima fase, infatti, secondo la legge francese, i bandi hanno un momento esplorativo di raccolta delle disponibilità a partecipare senza vincoli per i governi, ma da giovedì 23 maggio la Torino-Lione entrerà nella fase operativa. Le aziende presenteranno le manifestazioni d’interesse alla realizzazione del tunnel principale e il 28, subito dopo le elezioni europee e regionali piemontesi, ci saranno quelle per gli appalti per il valore di oltre 2,3 miliardi. In questi mesi 93 aziende di 16 paesi hanno manifestato il loro interesse a partecipare all’assegnazione dei lavori.

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