VERSO IL VOTO

Cirio, una giornata da comparsa anche Salvini lo snobba

Dopo aver fatto la bella statuina accanto a Berlusconi, il candidato del centrodestra ottiene solo una fugace citazione dal leader della Lega al termine del comizio di Novi Ligure

Come un sergente del Capitano. Nessuno si sarebbe aspettato il palco della Lega per Alberto Cirio. Ma altrettanto pochi avrebbero immaginato che il candidato a presidente del Piemonte del centrodestra su quel palco, davanti alla piazza strapiena di Novi Ligure per il comizio di Matteo Salvini, finisse con un ruolo che assomigliava tanto, ma tanto, a quello di comparsa. “Vinceremo a Novi con Cabella e in Piemonte con Cirio”, questa l’unica volta in cui il leder del Carroccio ha pronunciato il nome dell’europarlamentare di Forza Italia, quattro passi indietro a lui, insieme alla truppa leghista. L’altra rapida citazione, Cirio l’aveva ricevuta in attesa dell’arrivo di Salvini dal segretario regionale Riccardo Molinari: “Vinceremo in Piemonte con Alberto, grazie alla nostra forza”. Tutto detto.

Le note di Vincerò accompagnano l’arrivo del vicepremier seguito dal candidato governatore. Per un attimo sono fianco a fianco sul palco dal quale l’azzurro non dirà una parola, poi la scena è tutta per Matteo. Il quale incespica pure in un lapsus forse frutto di un’amnesia sullo slogan di Sergio Chiamparino: “Siamo per un Piemonte del sì” dice Salvini, ripetendo la frase del Chiampa. Applausi, la solita aria dell'opera pucciniana, poi un’ora a fare selfie. In qualcuno magari spunterà anche la faccia di Cirio, chissà.

Insomma, in una giornata, il povero Cirio ha macinato centinaia di chilometri senza riuscire mai a prendere la parola: il ruolo di bella statuina, infatti, già gli era toccato in mattinata, a Torino, con Silvio Berlusconi che non gli ha mai concesso il microfono, né in conferenza stampa né prima durante la passeggiata in via Garibaldi. 

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