Tav, il Piemonte non perda il treno
18:01 Mercoledì 26 Giugno 2019Si farà al cento per cento dice Cirio che oggi ha scritto al premier Conte. Gli industriali a confronto con l'Ue sul corridoio Mediterraneo. Ravanelli: "Servono infrastrutture per competere nel mondo globale"
Cuore dei corridoi mediterranei e collegamento con le vie della Seta. La Torino-Lione rappresenta molto di più di una linea ferroviaria per le merci tra Italia e Francia, ultimi 58 chilometri mancanti del cosiddetto “Corridoio 5” europeo che collega Lisbona a Kiev. È simbolo di una nuova rivoluzione industriale, quella dell’industria 4.0, in cui le infrastrutture, e le grandi opere, “sono una pre-condizione essenziale” di sviluppo e crescita. Ne è convinto il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, che, insieme ai colleghi francesi di Medef Auvergne Rhône-Alpes ha organizzato a Torino il convegno “Corridoio Ten-t Mediterraneo con le Vie della Seta. Collegamento verso il futuro”.
L’obiettivo centrale dell’appuntamento, all’indomani del via libera da parte di Telt ai bandi per i lavori italiani della Tav, era ricollocare la nuova linea Torino–Lione nella sua corretta prospettiva: un collegamento fondamentale, parte del corridoio prioritario europeo Ten-t (Trans European Network-transport) Mediterraneo, inserito nella rete extra continentale che si sta delineando anche a partire dalla Belt and Road Initiative (Bri). “Nell’ultimo anno la realizzazione delle grandi infrastrutture prioritarie del nostro Paese è stata inaspettatamente messa in discussione – ha spiegato Ravanelli –. Noi cerchiamo di rimettere le cose nella giusta luce, offrendo una visione allargata delle sfide con le quali dobbiamo misurarci per permettere alle nostre imprese di competere ad armi pari a livello globale”. Secondo gli industriali, per crescere c’è bisogno di una forte regia europea nella capacità di seguire le priorità infrastrutturali e assecondare le vocazioni economiche dei territori
In questa prospettiva trova la sua coerente collocazione anche la Torino-Lione. Per Jean Jacques Charrie- Thollot, del Medef Auvergne Rhône-Alpes, l’opera risponde a un triplo obiettivo: favorire scambi e sviluppo economico, migliorare la connessione e le sinergie tra uomini ed imprese industrie al di qua e al di là delle Alpi e sostenere un incremento dei collegamenti tra Lione e le altre metropoli europee. Dalle analisi del convegno, è emerso come negli ultimi vent’anni l’economia italiana – e di riflesso quella piemontese – abbia compensato con il rafforzamento delle esportazioni il calo degli investimenti, in un contesto nel quale l’interscambio di beni dell’Italia con l’estero è passato da 446 a 975 milioni di dollari, rallentando però rispetto all’interscambio mondiale che, nello stesso periodo, è triplicato. Il nostro paese ha perso così l’1,2% e due posizioni nella classifica delle economie globali.
“Mentre noi discutiamo se sia conveniente o meno creare infrastrutture, la Cina ha costruito, negli ultimi 20 anni, 20.000 chiometri di collegamenti veloci”, ha ricordato la Coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo Iveta Radicovà ribadendo la necessità di iniziative concrete, come la Tav, “per realizzare pienamente l’ideale europeo e creare connessioni via terra e via mare che producano nuovi posti di lavoro, liberandoci dal debito contratto verso i giovani e le generazioni future”. Il presidente del Piemonte Alberto Cirio nel portare il saluto della Regione ha confermato l’invio di una lettera al premier Giuseppe Conte, cosa che ha poi materialmente fatto nel pomeriggio, per sollecitare risposte ufficiali. “L’Europa ci chiede un segnale, in modo che i bandi che abbiamo pubblicato ieri possano essere anche adeguatamente completati coi capitolati che renderanno irreversibile l'opera”, ha detto il governatore al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina all’Unione Industriale di Torino. “La Tav si farà al cento per cento – ha affermato il governatore –. Sono ottimista perché dopo le ultime elezioni europee sono cambiati gli equilibri nel governo e perché la posizione di Salvini è molto chiara e netta: conoscendolo anche come persona di parola, sono certo che arriveranno anche atti politici che ci permetteranno di dire la parola fine”.
A detta di Cirio “dobbiamo essere felici perché l’Europa ha risposto positivamente alle richieste dell'Italia e perché tutta l’opera è bandita: vuol dire che tutte le imprese che vorranno costruirla ora potranno farsi avanti per la realizzazione”. Un punto di non ritorno, per il governatore. “Non è vero che si può uscire dai bandi senza penali, non penso il Governo l’abbia mai detto, credo nel vicepremier Salvini e anche nelle dichiarazioni del premier Conte che, anche se in maniera non entusiastica, ha dichiarato che ormai a questo punto bisogna andare avanti”. Non ci sono ipotesi alternative: “la Tav va fatta senza se, senza ma e senza ni, altrimenti facciamo la fine delle Olimpiadi, dove fra pseudo-olimpiadi e mini-olimpiadi, ci hanno rubato i Giochi e li fanno altri. Bisogna essere seri, abbiamo una dignità da difendere”.