LA NUOVA REGIONE

Sull'autonomia il primo sgambetto della Lega a Cirio

Appena eletto presidente del Consiglio Allasia propone l'istituzione di una commissione ad hoc prendendo in contropiede il governatore. Che prima si adira e poi fa buon viso a cattivo gioco

“Questa sarà la legislatura dell’autonomia. Vista l’importanza del tema sarà mia premura proporre appena possibile, come presidente del Consiglio, l’istituzione di una Commissione speciale per l’autonomia”. Con questa apparentemente innocua dichiarazione pronunciata nel discorso inaugurale del neo presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, la Lega manda il primo avvertimento al governatore. Alberto Cirio che era del tutto all’oscuro, da gran navigatore qual è, ha abbozzato: dapprima plaudendo alla proposta nel suo saluto all’Aula, poi affermando di aver concordato con il numero uno di Palazzo Lascaris l’iniziativa. In verità, a dar retta alle voci raccolte nei corridoi di via Alfieri, è stato quanto meno colto di sorpresa. Del resto la delega a trattare con il Governo sulle materie di autonomia differenziata o rafforzata che dir si voglia se l’è tenuta lui e forse aveva sottovalutato il crescente malumore che pure era percettibile nei giorni scorsi tra le file leghiste. Addirittura circola già il nome di chi sarà chiamato a guidare l'organismo, quello del novarese Riccardo Lanzo. Insomma, il partito di Matteo Salvini non intende lasciare ad altri uno dei suoi cavalli di battaglia.

“Ritengo infatti che sia necessario accelerare l’iter – ha spiegato Allasia – utilizzando ogni possibilità legislativa che la Costituzione ci concede. È necessario ottenere un adeguato trasferimento di risorse dallo Stato, superando le sperequazioni che hanno sempre penalizzato le regioni virtuose. Governo del territorio, istruzione, politiche sanitarie e infrastrutture sono alcune delle materie oggetto di trattative con il Governo che ci consentirebbero di fornire servizi migliori ai piemontesi”. Si tratterà di capire in che modo la Commissione consiliare si innesterà nel percorso già avviato dalla precedente giunta con Roma.

Allasia ha poi sottolineato la necessità di interventi per la riorganizzazione e la semplificazione delle norme esistenti: “I cittadini non ci chiedono nuove leggi, ma di rendere operative e più chiare quelle che già esistono”. Infine, il presidente ha espresso l’impegno in questo mandato per “ridare credibilità alla politica, perché anche dal nostro operato deriva la capacità di invertire quell’idea che anche senza politica vivremo tutti meglio, che la politica è soltanto qualcosa di inutile e costoso e fonte di privilegi. La politica invece è il baluardo di un popolo e soprattutto la voce per i più deboli ed umili”. Il neopresidente del Consiglio regionale è stato eletto con 33 voti a favore, 15 schede bianche, 3 nulle.

Durante la seduta si è quindi proceduto all’elezione dell'Ufficio di presidenza: oltre al presidente Allasia, sono stati eletti come vicepresidenti Franco Graglia, Forza Italia (con 31 voti) e Mauro Salizzoni (con 18), indipendente eletto nel Pd. Alla carica di consiglieri segretari sono stati eletti Gianluca Gavazza (Lega) con 29 voti, Michele Mosca (Lega) con 28 voti e il grillino Giorgio Bertola con 18 voti. Due le surroghe effettuate: la consigliera Chiara Caucino (Lega) è subentrata al compagno di partito Mosca, eletto nella lista maggioritaria e nella circoscrizione di Biella, che ha optato per il seggio maggioritario, mentre Matteo Gagliasso (Lega) è subentrato ad Alberto Preioni, eletto nella lista maggioritaria e nella circoscrizione del Vco che ha optato per il seggio circoscrizionale. L’ufficio di presidenza resterà in carica trenta mesi e i suoi componenti saranno rieleggibili.

In conclusione di seduta è poi intervenuto il presidente della Regione, Alberto Cirio, presentando la sua Giunta: “Voglio ringraziare il presidente Chiamparino e gli altri candidati alla presidenza della Regione, Bertola e Boero, che hanno vissuto insieme a me due mesi di campagna elettorale intensa, ma sana e costruttiva. Ci hanno a volte accusato di non aver fatto scorrere il sangue, ma io credo che non sia questo che i cittadini desiderano vedere da chi ha il compito di rappresentarli. E credo anche che sia molto più difficile andare d'accordo che scontrarsi, chi è sposato lo sa bene. Abbiamo il compito – ha aggiunto il governatore – di dare alla politica e al nostro lavoro credibilità. Lo faremo dando continuità alle cose che di buono sono state fatte e cercando di essere innovativi per cambiare quelle che non vanno, come ci insegnano ogni giorno i nostri imprenditori. Applicheremo rigore di bilancio per far sì che il Piemonte possa continuare a pagare i suoi debiti, perché i debiti si pagano, così come mi hanno insegnato. E continueremo a lavorare per abbattere i costi della politica per dare il buon esempio. La credibilità si acquisisce promuovendo la cultura della legalità. Con il modo in cui ci comporteremo a livello personale e con i rapporti che sapremo instaurare tra di noi all’interno del Consiglio. Io mi impegno a rispettare quest’aula perché naturalmente di fronte a me ho tutti i cittadini del Piemonte. Essere eletti significa rappresentare il territorio e noi lavoreremo con grande rispetto verso il Consiglio, informandolo sempre sui temi prioritari per la nostra regione”.

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