SACRO & PROFANO

Nosiglia verso la pensione, in primavera il successore

Nel calendario pastorale tanti impegni dell'arcivescovo di Torino fino a marzo prossimo. A ottobre compirà 75 anni e presenterà al Papa le dimissioni. Favorito mons. Brunetti, attuale titolare della Diocesi di Alba. In corsa i reggenti di Vercelli e Mondovì

Sabato prossimo monsignor Cesare Nosiglia celebrerà la messa pontificale che concluderà i tre giorni di funzioni per la presenza a Torino delle reliquie di Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes elevata agli altari da Pio XI. Un evento che arriva a meno di tre mesi dal compimento del settantacinquesimo anno di età dell’arcivescovo e che segnerà il raggiungimento dell’età pensionabile, quindi aprendo l’iter per la sua successione. E proprio guardando al programma delle celebrazioni in onore della mistica francese, chi segue da tempo i non facilmente intellegibili passaggi che preludono a un cambio alla guida di una diocesi ha notato un’altra mitria e intravvisto un possibile segnale di quel che potrebbe accadere nella prossima primavera quando Papa Francesco nominerà il successore di Nosiglia.

L’ipotesi, marginale ma contemplata tra le eventualità, di una proroga dell’incarico – come accaduto per il cardinale Angelo Bagnasco cui il Santo Padre ha deciso di affidare per ulteriori due anni la diocesi di Genova, ma che non è successo per Angelo Scola sostituito da Mario Angelo Delpini alla guida della chiesa ambrosiana – sembra a dir poco improbabile. Anche in questo caso i segnali non mancano: il Calendario pastorale 2019-2020 allegato al settimanale diocesano La Voce e il Tempo, riporta un fitto susseguirsi di impegni da settembre alla fine dell’anno e poi, pur diradandosi un po’, nei primi mesi del 2020 fino ad arrivare al solo Consiglio Pastorale di maggio, appuntamento per certi versi istituzionale. Poi più nulla. Solo un caso o, piuttosto, come si fa notare sarà proprio quello di fine primavera il periodo in cui si insedierà il nuovo arcivescovo? La procedura per raccogliere a livello di consiglio episcopale del Piemonte le indicazioni e i suggerimenti al fine di comporre la tradizionale terna di nomi al Papa, attraverso il canale della nunziatura è avviata, pur nella massima discrezione che avvolge sempre queste delicate operazioni.

Ma torniamo a quell’altro segnale che alcuni hanno intravvisto nel programma delle celebrazioni per santa Bernadette: venerdì la celebrazione eucaristica sarà presieduta da monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba. Brunetti, cinquantasette anni, originario di Nichelino, primo di quattro figli, entrato nel Seminario Minore diocesano a Giaveno e ordinato sacerdote nel 1987 dal cardinale Anastasio Ballestrero ha ottenuto il diploma in pastorale sanitaria, ha studiato presso l'istituto di teologia sanitaria "Camillianum" e ha la delega alla salute nella Conferenza episcopale piemontese. Più che pertinente, quindi, a sua presenza alle celebrazioni per la santa protettrice degli ammalati e patrona di Lourdes. Ma quello del vescovo di Alba è anche uno dei tre nomi che da tempo circolano come quelli assai probabili con cui formare la rosa da sottoporre al Papa per la successione a Nosiglia. Di lui si parla come del vescovo cui il clero piemontese guarda con forte attenzione per una nuova guida e un, per molti versi, auspicato nuovo corso della diocesi torinese.

Nessuna ufficialità, ma a comporre la terna – come già anticipato dallo Spiffero – dovrebbero essere, insieme a Brunetti, i reggenti delle diocesi di Mondovì e di Vercelli. Il primo, Egidio Miragoli, cremonese, è da meno di due anni alla guida della chiesa monregalese, il suo primo incarico da titolare. Il secondo, Marco Arnolfo, è vescovo di Vercelli da cinque anni, dopo aver retto per molti anni la parrocchia di Orbassano e altre nella cintura torinese. Per questo è considerato un profondo e attento conoscitore di quelle periferie cui Papa Francesco non manca di richiamare con forza l’attenzione.

Passeranno ancora mesi prima della decisione di Bergoglio, che potrebbe anche rendere vana ogni ipotesi con una scelta al di fuori della terna. E mentre la chiesa piemontese affronta un passaggio importante come quello del cambio al vertice della diocesi di Torino c’è chi si interroga su quanto potrà avere peso l’eventuale suggerimento o l’opinione, se richiesta, dell’arcivescovo emerito, il Cardinale Severino Poletto. Di lui si dice che avrebbe, in qualche modo, manifestato il suo apprezzamento per l’eventuale nomina di Brunetti, il vescovo di Alba che venerdì sarà a Torino. E che, forse, potrebbe tornarvi il prossimo anno per guidarne la comunità. 

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