MUNICIPI

Duello azzurro per l'Anci

Tra veline e veleni si consuma la guerra fratricida nel centrodestra. A contrastare il favorito (di Costa) Pianetta scende in campo il consigliere di Vinovo Barisone. Le manovre dietro le quinte del numero uno uscente Avetta

Mal Comune mezzo guaio, per il centrodestra. È lì, soprattutto dalle parti di Forza Italia, che si consuma una sorta di guerra fratricida, con veline e veleni, per la presidenza di Anci Piemonte. Se, ormai, pare assodato il passaggio dal centrosinistra, che deteneva con Alberto Avetta la guida dell’associazione regionale dei Comuni, al  fronte opposto, tutt’altro che risolta è la questione sul nome.

La mai interrotta prassi assurta quasi a regolamento non scritto vuole che all’assemblea dei soci, dove il voto della grande città vale quanto quello del piccolo paese, si arrivi con una proposta unitaria, concordata e tale da evitare qualsiasi conta in un’associazione tra le più ecumeniche, basti guardare alla sfilza di vicepresidenti. I nodi, insomma, vanno sciolti prima di arrivare all’appuntamento del 30 settembre. Impresa che non si presenta per niente semplice visto che i pretendenti sono (almeno) due nell’area azzurra, cui la Lega sembra aver dato il via libera non avanzando candidature che pur avrebbe avuto, e di peso, potendo contare su più di un sindaco di città importanti.

A questo proposito va osservato che non proprio disinteressata è la generosità del partito di Matteo Salvini, giacché un indiscutibile papabile per la successione ad Avetta, Alessandro Canelli, sindaco di Novara ha preferito opzionare la presidenza della fondazione Ifel, braccio operativo nel comparto servisi di Anci nazionale. Decisione che non nasconde anche una sorta di rito scaramantico: “a chi ci si è seduto prima, quella poltrona non ha portato troppo bene” ha commentato il primo cittadino di Novara, ricordando le sconfitte alle comunali di Piero Fassino e prima ancora del suo avversario sotto la cupola di San Gaudenzio, Andrea Ballarè. Insomma, meglio e più redditizio puntare su Roma.

Per il Piemonte, invece, si stanno scornando a distanza due degli attuali vicepresidenti: il vicario Mauro Barisone, consigliere comunale di Vinovo e il vicesindaco di Villanova Mondovì Michele Pianetta, candidato alle politiche del 2018 nella lista di Noi con l’Italia, la formazione-meteora in cui era approdato il suo faro politico Enrico Costa dopo l’uscita da Ncd e dalla quale l’ex ministro, rieletto, sarebbe presto tornato in Forza Italia. “Ma lui, invece, non è nemmeno iscritto a Forza Italia” dicono del giovane amministratore monregalese i sostenitori di Barisone, scoccando una delle frecce avvelenate. Non certo l’unica.

Annusata l’aria che dal centrosinistra improvvisamente avrebbe abbandonato la vela dell’ex assessore vinovese per gonfiare quella di Pianetta, il fronte a sostegno del primo indicano il presidente uscente come non disinteressato regista dell’operazione che, ovviamente, incontra il favore dell’ex ministro e del suo feudo politico monregalese solidamente poggiato su una rete di amministratori locali. Barisone si sarebbe sentito, in un certo qual modo, tradito o abbandonato da Avetta il quale, dopo avergli garantito il suo appoggio avrebbe virato verso Pianetta. La ragione, secondo chi parteggia per il consigliere di Vinovo, sarebbe da ricercarsi nel vertice di Anci Piemonte Servizi srl, la società destinata a passare in house dell’associazione e dallo scorso anno nelle mani di un amministratore unico, Ignazio Stefano Zanetta, con un procuratore speciale (individuato in seguito a un bando estivo al quale sarebbe giunta una sola candidatura) nell’ex  sindaco di Pont Canavese e già segretario provinciale dell’Udc Marco Balagna. Una nomina, quella di Balagna, che Barisone pare ricondurre ad Avetta che a sua volta avrebbe esaudito i desiderata dell’ex vicepresidente della Regione Aldo Reschigna.

Ma cosa c’entra questa società con il duello tra i due pretendenti alla poltrona di presidente dell’Anci? Sempre registrando insistenti rumors dal fronte a sostegno del consigliere di Vinovo, Avetta punterebbe al ruolo oggi ricoperto da Zanetta. L’ormai quasi ex presidente di Anci Piemonte, dallo scorso 26 maggio consigliere regionale del Pd, sempre secondo quella parte di amministratori di Forza Italia che non vedono con favore la promozione del costiano Pianetta, avrebbe cambiato campo proprio per farsi spianare la strada verso il vertice della società quasi in house di Anci Piemonte, modificando le norme che al momento fisdsano l’incompatibilità tra le due cariche. Maldicenze gettate apposta per seminare zizzania nella competizione? Chissà.

Fatto sta che tra veline e veleni, con Forza Italia che litiga al suo interno e strane manovre trasversali che qualcuno prospetta dietro le trattative per addivenire a quella tradizione candidatura condivisa, si consumano le ultime settimane prima del voto. Che sarà pure unitario, ma per arrivarci le divisioni non mancano di certo.

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