POLITICA & GIUSTIZIA

Caso Pasquaretta, ombre su Sacco

Una intercettazione ambientale da brividi sconvolge i consiglieri grillini: si parla dell'assessore di Appendino, di "10 mila euro" dati da un imprenditore per allestire il maxischermo al Parco Dora nel giorno della tragedia di piazza San Carlo. Sganga (M5s): "Ora spiegazioni"

Una frase carpita solo in parte dalla cimice piazzata nell’ufficio del vicedirettore di Palazzo Civico Giuseppe Ferrari allunga un’ombra su una delle figure chiave della giunta di Chiara Appendino. Si tratta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco, di lui si parla il 27 dicembre 2017 riguardo al maxischermo allestito al Parco Dora nel giorno della tragedia di piazza San Carlo e su cui c’è un altro filone d’indagine che coinvolge, pure qui, Luca Pasquaretta. Ma non solo. “Tu non hai capito che cazzo viene fuori.. (incomprensibile) Capra un email a Sacco ci sono le conversazioni ... Capra ha dato dieci mila euro (incomprensibile) dieci mila (incomprensibile) Sacco (incomprensibile)” dice Pasquaretta. Ferrari risponde: “Ma Sacco si deve dimettere... se viene fuori un casino ... un puttanaio”.

La conversazione non è chiara. Di certo c’è che si parla di Francesco Capra, nell’ambiente conosciuto come Frank, colui che ha allestito il maxischermo attraverso la sua M&M Global Service: peccato che in Comune non ci fosse una delibera o determina dirigenziale che assegnasse all’imprenditore quello spazio. Una vicenda che, non fosse stato per la tragedia di piazza San Carlo probabilmente sarebbe rimasta sotto traccia e invece poi è finita sotto i riflettori della Procura. Cosa si nasconde dietro quell’audio di Pasquaretta, quella rivelazione che l’ex portavoce di Appendino fa all’alto dirigente del Comune di Torino? “Capra”, “una email”, “Capra ha dato dieci mila euro”, “Sacco”.

Parole che hanno fatto correre un brivido lungo la schiena dei consiglieri pentastellati che ora s’interrogano su come gestire una vicenda del genere. È quel che sembra? E anche fosse, le parole di Pasquaretta sono da prendere alla lettera? I due erano amici, fu proprio Sacco a portare Pasquaretta alla corte di Appendino, quando ancora era impegnata in campagna elettorale. Un rapporto che affonda le proprie radici nelle notti del Valentino, quando l’assessore gestiva La Rotonda e il giornalista ne era assiduo frequentatore. Di certo mettono i brividi quelle parole carpite dagli inquirenti e l’imbarazzo tra i grillini è forte. L’opposizione ha già annunciato la richiesta di comunicazioni sulla bufera che sta sferzando Palazzo Civico. Appendino le concederà? E Sacco? “Io le darei” taglia corto allo Spiffero il presidente della Sala Rossa Francesco Sicari. E anche la capogruppo M5s Valentina Sganga che tanto intransigente era stata nel chiedere l’allontanamento di  Pasquaretta per la consulenza fantasma da 5mila euro al Salone del Libro ora è decisamente preoccupata: “Vogliamo delle spiegazioni, questo è il momento di ascoltare, poi arriverà quello di una riflessione al nostro interno”.  

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