TSO POLITICO

L'assessore Icardi chiede scusa ai "residuati bellici" del Pd

Telefonata riparatrice del titolare della Sanità a Chiamparino e Salizzoni dopo le offese di ieri. E mentre Cirio si limita a una difesa d'ufficio, il capogruppo leghista Preioni getta però benzina sul fuoco: "Non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno da loro"

È servita una telefonata chiarificatrice tra l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e i “residuati bellici” del Pd (così come lui li aveva definiti) Sergio Chiamparino e Mauro Salizzoni per chiudere una brutta pagina politica. Ieri, il numero uno di corso Regina Margherita aveva, ironicamente, annunciato l'intenzione di costruire “una torre psichiatrica, nella quale ricoverare i residuati bellici della Sinistra torinese” con evidente riferimento ai due colleghi di Palazzo Lascaris colpevoli di essersi messi di traverso nelle questioni relative alle Città della Salute di Novara e Torino, andando a conferire direttamente con il ministro Roberto Speranza. Tutto alle sue spalle. parole che hanno scatenato un vespaio di polemiche con tanto di richiesta al governatore Alberto Cirio di sollevare per "manifesta inadeguatezza" dell'assessore. Al di là delle offese ai due esponenti politici erano apparse perlomeno di dubbio gusto quel riferimento al ricovero psichiatrico, battuta un tantino eccessiva seespressa dal titolare della sanità. Oggi sono arrivate le scuse e, forse, il caso è chiuso.

All’assessore è slittata un po’ la frizione come apparso sin da subito anche ai più accorti componenti della coalizione di centrodestra. Non a tutti, come dimostra la benzina gettata sul fuoco ancora oggi dal capogruppo leghista Alberto Preioni: “In tema di Sanità non accettiamo lezioni da nessuno e tantomeno dal Pd” ha tuonato dall’Ossola mentre Cirio, con una difesa d’ufficio, provava a placare gli animi derubricando la caduta di stile a “provocazione” figlia di “un'altra azione altrettanto forte e da non farsi”. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte. Così, mentre Preioni assicurava la propria “solidarietà all’assessore Icardi”, questi alzava il telefono per scusarsi con Chiamparino e Salizzoni. I due, in fondo, ben sapevano di aver aggirato il protocollo politico con quella missioni informale, ventiquattr’ore prima che a Roma approdasse proprio Icardi e pare abbiano accettato senza troppe storie i mea culpa. Tutto risolto? Preioni permettendo. Perché se il governatore auspica che “il Natale possa aiutare tutti ad andare più d’accordo”, il pirotecnico capogruppo leghista non indietreggia e continua a combattere (a modo suo) una battaglia che intanto è conclusa: “Accettiamo un confronto sano e leale, non la retorica vecchia e stanca di chi fa politica nei palazzi, lontano dagli interessi del popolo. L’ironia usata dall'assessore per chi rivendica risultati dagli spalti e non in campo - puntualizza - serve a ridare coscienza e ordine alle cose”.

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