AMBIENTE

Smog, "siamo alle stregonerie"

Scatta il semaforo viola a Torino. Per combattere l'aria inquinata il Comune lava le strade. L'assessore Unia ammette l'inutilità del provvedimento, ma ormai siamo alla psicosi generale. Viale: "Concetto distorto di emergenza"

Sullo smog a Torino e i suoi rimedi “siamo alle stregonerie”. Ci scherza su, ma neanche tanto, il radicale Silvio Viale, medico, ambientalista, ex consigliere comunale ed esponente radicale, di fronte alla decisione di Chiara Appendino di bagnare le strade per favorire il deposito a terra delle polveri sottili, evitandone così la diffusione nell’aria. Servirà? “Non è mai stata di nessuna utilità, come conferma la letteratura scientifica” spiega Viale, ma tant’è. La risposta di Palazzo Civico, di fronte all’evidenza dei fatti, è sempre la stessa, qualcosa dovremo pur fare.

In fondo anche i blocchi delle auto, a partire dai diesel, sempre più severi, ben poco hanno inciso su una situazione che, per stessa ammissione dell’amministrazione, continua ad aggravarsi. Non piove, fa freddo e i riscaldamenti pompano al massimo e così siamo infatti al ventesimo giorno consecutivo in cui è stata sforata la soglia di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo. In barba alle sospensioni straordinarie adottate da due settimane a questa parte e che diventano col tempo sempre più stringenti, arrivando a colpire 2 milioni di auto.

Oggi è scattato il semaforo viola, previsto oltre i venti giorni di sforamenti. Siamo nello stato di massima allerta: da domani a lunedì verrà esteso l’orario del blocco del traffico, dalle 7 alle 20 anziché dalle 8 alle 19 come è avvenuto finora, e anche le auto diesel euro5 immatricolate dopo il 1 gennaio 2013 finiranno vittime della tagliola. Provvedimenti coordinati con tutti, o quasi, i Comuni dell’hinterland: Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria e figli di provvedimenti assunti dalla Regione Piemonte (la legge sulla qualità dell’aria), peraltro coordinandosi con le altre regioni del bacino padano.

Ma Torino per i suoi cittadini farà di più: il Comune ha ordinato ad Amiat di sospendere l’uso dei soffioni per la raccolta delle foglie secche e soprattutto di effettuare un programma straordinario di lavaggio delle strade. Proprio così, se l’aria è sporca almeno teniamo puliti i viali. Lo stesso assessore all’Ambiente Alberto Unia ammette che anche quest’ultimo provvedimento non serve a nulla, ma l’importante è far vedere che ce la si mette tutta: “Siamo consapevoli che questo servizio potrà limitare la risospensione delle polveri sottili in misura assai ridotta, come già riscontrato in precedenti sperimentazioni – spiega Unia – ma ogni azione volta alla riduzione delle polveri è comunque utile”. Per Viale “tutto ciò è il frutto del concetto distorto di emergenza, senza considerare il volume di acqua necessario, gli eventuali additivi, il numero di mezzi e la frequenza dei passaggi. Uno sforzo titanico per nulla”. Ieri intanto, dopo tutti i provvedimenti già assunti finora, a Torino si è sfiorata la concentrazione record di 99 microgrammi per metro cubo. In attesa della prossima misura: una collettiva danza della pioggia in piazza San Carlo.

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