POLITICA & LAVORO

Cirio: "Mahle ritiri i licenziamenti"

Altolà del governatore del Piemonte in vista del tavolo al Mise in programma il prossimo 29 gennaio: "Non accetteremo altre soluzioni". L'assessore Chiorino: "Ognuno faccia la sua parte". Sono 450 i lavoratori a rischio tra Saluzzo e La Loggia

Ritirare i licenziamenti: questa la ferma richiesta della Regione indirizzata ai vertici della Mahle, l’industria dell’automotive tedesca che negli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo conta oltre 450 addetti, ormai a un passo dalla perdita del posto di lavoro.  

"Non accetteremo altra soluzione che non sia la revoca del licenziamento, per consentire il tempo necessario al salvataggio degli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo” avverte il presidente della Regione Alberto Cirio che lascia aperta la strada a diverse soluzioni, purché salvaguardino l’occupazione: “Che si tratti di una riconversione, ipotesi per cui chiediamo all'azienda di chiarire quanto questa possibilità sia fondata, o di qualunque altra via percorribile".

Cirio lo ha detto questa mattina incontrando, insieme all’assessore al Lavoro Elena Chiorino, una rappresentanza di lavoratori della Mahle. Proprio la Chiorino nei giorni scorsi aveva sollecitato il Mise per la convocazione del tavolo di crisi, che secondo quanto comunicato dal vicecapo di gabinetto del ministro Giorgio Sorial allo stesso governatore dovrebbe essere fissato il 29 gennaio prossimo.

"Ognuno deve fare la propria parte - spiega l'assessore - chiederemo che al Mise che siano rappresentati tutti i soggetti coinvolti, compresa la Provincia di Cuneo, la Città Metropolitana e i Comuni di La Loggia e Saluzzo. Quando si tratta di difendere il lavoro non possono esserci divisioni politiche o istituzionali, ma occorre lavorare tutti nella stessa direzione per raggiungere gli obiettivi".

Erano oltre trecento, questa mattina, i lavoratori della Mahle a manifestare davanti alla sede della Regione Piemonte. Poco dopo, c’è stato l’incontro di una rappresentanza con Cirio e Chiorino al termine del quale il governatore la inviato il messaggio perentorio alla multinazionale tedesca che vuole chiudere le due fabbriche perché la riduzione del livello di ordini a livello europeo, soprattutto nella produzione di motori diesel, ha notevolmente ridotto la capacità utilizzata. Tempi strettissimi per trovare una soluzione: se non arriverà il 7 febbraio scatteranno i licenziamenti che Cirio ha chiesto vengano subito ritirati.

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