ANTISEMITISMO

Stella di David sulla porta

Ennesimo episodio a Torino. Il simbolo con la scritta Jude è comparsa fuori dell'abitazione di Marcello Segre, figura nota del volontariato cittadino e attivista delle Sardine. Sarà pure un'idiota simulazione ma ora il fenomeno inizia ad essere preoccupante

Una stella di David e la scritta “Jude” sono state tracciate a Torino sulla porta di casa di Marcello Segre, una figura molto conosciuta nel mondo del volontariato subalpino in quanto è presidente dell’Associazione “Piemonte Cuore onlus”. Indaga la Digos che sta conducendo tutti gli accertamenti del caso, il terzo del genere che si verifica nel giro di una decina di giorni, dopo quello di Mondovì, nella casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, deportata a Ravensbruck nel 1944, della scritta “crepa sporca ebrea” sull’abitazione di Maria Bigliani, una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana e degli adesivi con minacciose scritte naziste, svastiche e croci celtiche attaccati sul campanello dell’abitazione della figlia di un ex partigiano torinese nel quartiere Vanchiglia. Sul posto è stata chiamata anche la polizia scientifica. L’appartamento è in una palazzina del quartiere Cit Turin. “Un altro inaccettabile episodio di antisemitismo. Noi continueremo a denunciare e a schierarci. Mando a Marcello l’abbraccio di tutta la comunità”: questo il messaggio inviato sui social dalla sindaca Chiara Appendino.

Segre ha espresso “rammarico per gesti che sviliscono il valore di una comunità civile come quella piemontese, da sempre inclusiva e lontana da derive antisemite”. Solidarietà è stata espressa dalle Sardine nazionali, movimento al quale lo stesso Segre si riconosce: “È di nuovo successo ed è successo nella città di Torino. È successo di nuovo e questa volta a Marcello, una Sardina, una persona che ogni giorno degli ultimi 3 mesi si è battuta al nostro fianco, offrendosi con passione ed energia. Quella è la sua porta di casa, l’ha trovata così questa mattina, mentre stava uscendo per affrontare una giornata qualunque. Ma non è una giornata qualunque e noi non possiamo accettare tutto questo. Siamo vicini a Marcello e siamo sicuri che questo episodio lo rafforzerà ancora di più nei suoi ideali di solidarietà e pace. Abbiamo un motivo in più per trovarci tutti insieme per un abbraccio simbolico che urlerà chiaro e forte il nostro NO a ogni tipo di odio e discriminazione”.

Lo scorso 30 gennaio uno dei suoi defibrillatori ha permesso di salvare la vita a uno studente di 21 anni. Segre con la sua associazione si batte da anni per diffondere l’uso di questi dispositivi medici. Non si contano, negli anni, i progetti che sono stati avviati dalla onlus, dai corsi nelle scuole al posizionamento di defibrillatori in vari punti di Torino e di altri Comuni. Il primo in ordine di tempo fu consegnato nel 2014 a una piscina pubblica del capoluogo piemontese. Il 30 gennaio, grazie a un apparecchio donato dall’associazione nel 2016 e alle lezioni che erano state fornite al personale scolastico, al liceo Giordano Bruno è stato possibile soccorrere tempestivamente un ventunenne che aveva perso i sensi in classe. L’associazione Piemonte Cuore è intitolata a Lorenzo Greco, un dodicenne morto nel 2014. 

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