PROFONDO ROSSO

Diktat di Icardi ad Asl e Aso: bloccare l'emorragia (nei conti)

L'assessore alla Sanità torna a puntare il dito contro quei direttori generali che non tengono i bilanci in ordine: "Sforare non è più ammissibile". Lo scorso anno il disavanzo è stato di 407 milioni

“Sforare i bilanci delle Asl non è più ammissibile”. Repetita juvant, ma fino a un certo punto. Ormai è dall’estate scorsa, appena dopo il suo insediamento in corso Regina Margherita, che l’assessore alla Sanità Luigi Icardi lancia giustificati allarmi sui conti delle aziende e avvertimenti ai vertici. E’ tornato a farlo oggi in quarta commissione, spiegando che il suo assessorato “farà quanto è in suo potere per scoraggiare le aziende sanitarie a ricorrere al concetto di perdita programmata, che tanti danni sta procurando alle casse della Regione”.

Un’affermazione che, al di là degli apprezzabili intenti, finisce con dare l’impressione che la potestà della Regione nei confronti delle Asl (termine in cui sono ovviamente comprese anche le aziende ospedaliere e universitarie) si fermi a poco più di una moral suasion. Un po’ poco di fronte a quei conti che, oggettivamente, giustificano i timori di un possibile ritorno per il Piemonte al piano di rientro. Tanto più se si considera che tra i provvedimenti assunti l’estate scorsa da Icardi c’era stato il congelamento degli atti aziendali per dar modo all’assessorato di verificarli e correggerli con le direzioni generali delle aziende.

Gli stessi direttori che, fino ad oggi, pur a fronte di pesanti sbilanci e dure reprimende dell’assessore sono tutti ancora al loro posto, eccetto chi ha deciso di traslocare altrove o chi ha raggiunto l’età della pensione. Insomma se davvero, è in molti casi i dubbi sono pochi, qualcosa non va nella gestione delle aziende e se i richiami dei mesi scorsi non hanno sortito effetto, forse sarebbe il caso di passare dalle parole ai fatti. In una “situazione drammatica, con un piede nel piano di rientro”, come descritta dall’assessore pochi giorni fa in conferenza stampa, è necessario individuare responsabilità, assumersele nel caso, e prendere provvedimenti conseguenti.

Nel 2019 il rosso di Asl e Aso piemontesi ha toccato i 407 milioni di euro. Torino è la grande malata come dimostrano i 120 milioni di disavanzo accumulati dalla Città della Salute. Inferiori le perdite nelle altre aziende sanitarie, mentre l'unico ospedale coi conti in ordine nel capoluogo è il Mauriziano.

Oggi, davanti ai consiglieri, Icardi ha annunciato che sono allo studio alcune ricette: il confronto dei bilanci intermedi delle Asl e l’accorciamento dei tempi per la rendicontazione degli obiettivi dei direttori, l’abolizione del concetto di perdita programmata, così come il ripristino dell’organigramma dell’assessorato, cui al momento mancano quattro dirigenti sugli otto previsti, il potenziamento delle attività di farmacovigilanza in collaborazione con Aifa e il coinvolgimento di Ires sulle tematiche economico sanitarie.

Basteranno queste misure, alcune delle quali dipendono direttamente dall’assessorato come la nomina dei dirigenti e altre, come quelle degli studi sulle tematiche economico-sanitarie, che già attuate negli anni scorsi con consulenze da decine e decine di migliaia di euro non paiono, evidentemente, aver sortito l’effetto sperato?

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