SMEMORATI

Giorno del Ricordo, nel Pd c'è chi commemora Tito

Il segretario del circolo di Bruino, nel Torinese, posta sui social una foto del capo dei comunisti jugoslavi responsabile del massacro di migliaia di italiani. "Oggi così", scrive con tanto di cuoricino. Ma dopo la bufera cancella e chiede scusa

“Oggi così”, poi un cuoricino. Sotto la foto del maresciallo Tito. Così Stefano Marengo, segretario del circolo Pd di Bruino, celebra su facebook il Giorno del Ricordo. Quello in cui si ricordano, appunto, le migliaia di vittime, uomini e donne, in gran parte italiani, torturati, assassinati e gettati nelle foibe, le fenditure carsiche usate come discariche dalle milizie comuniste della Jugoslavia guidate da Josip Broz, nome di battaglia “Tito”, alla fine della seconda guerra mondiale. Le uccisioni di italiani – nel periodo tra il 1943 e il 1947 – furono almeno 20mila; gli esuli costretti a lasciare le loro case almeno 250mila.

Stefano Marengo non è un militante qualunque, dirigente locale è anche componente dell'assemblea metropoiitana del partito. Nella scorsa legislatura è stato portaborse del consigliere regionale dem Andrea Appiano. Non arretra neppure di fronte alle critiche che hanno iniziato ad arrivare copiose, a partire proprio dallo stesso Appiano. “È stato uno dei più grandi leader del novecento – argomenta, si fa per dire, Marengo –. I partigiani jugoslavi, sotto la sua guida, hanno liberato interamente da soli il loro paese. Sempre lui ha tenuto unita una federazione di popoli che si sono massacrati a vicenda per secoli. Se al termine della guerra ci furono regolamenti di conti, è tutto da dimostrare che fu lui a ordinarli. Poi capisco che ormai vada di moda la storiografia à la carte in stile Pansa, ma almeno non mi si chieda di adeguarmi a certe derive”. Come non essere d’accordo con Appiano che lo invita a “scendere dal piedistallo” e trovare “l’umiltà necessaria” per “chiedere scusa”.

In un commento è intervenuto addirittura il presidente del Pd di Torino Domenico Cerabona: “Mio nonno dopo l’8 settembre ha fatto il partigiano con i “titini”, una delle ragioni per cui vado più fiero di portare il suo nome”.  

“Un responsabile di circolo del Pd che inneggia a Tito nel giorno delle Foibe? Mi si accappona la pelle” attacca la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. “Queste persone sono le stesse che invocano commissioni contro l’odio su facebook e poi mostrano il loro vero volto pubblicando, con tanto di cuoricini, l’immagine del dittatore comunista infoibatore di italiani. Mi auguro che il Pd prenda subito le distanze e ripudi il suo dirigente”.

Per il segretario del Pd subalpino Mimmo Carretta quello di Marengo è “un post sciocco e superficiale, che non corrisponde ai valori del Pd e della sua comunità. La memoria e la storia non si prestano a facili ironie, chieda scusa”.

Dopo il polverone Marengo cancella il post e ne produce un altro di scuse “a chiunque possa essersi sentito offeso dal mio post odierno con la foto del Maresciallo Tito. La mia intenzione, come peraltro dovrebbe essere evidente da altri miei post, non era certo quella di mancare di rispetto alle vittime di un evidente crimine storico. Tali, infatti, furono le foibe, che del resto non ho mai inteso né negare né giustificare. La mia provocazione è stata evidentemente mal concepita e fuori luogo”.

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