Fca: Di Maulo (Fismic-Confsal), illogico dire no al prestito

Fca non chiede aiuti per far fronte all'azzeramento delle vendite dovuto all'emergenza coronavirus, ma un prestito di circa 6 miliardi da restituire in tre anni con interessi. Lo fa notare, in un comunicato, Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal, secondo cui "il finanziamento previsto dal decreto liquidità sarebbe un prestito per superare la difficoltà, anche in direzione della filiera dell'automotive", perché con quello "si potrebbe dare respiro a tutte le società della filiera, in quanto il 40% della componentistica italiana è destinato alla Fca". "Tutto il prestito è destinato all'Italia - ricorda Di Maulo - e ridarà quindi fiato anche alla filiera dell'indotto automotive. Se nel decreto rilancio si fosse intervenuto con gli incentivi si sarebbe data una spinta anche al rinnovo del parco circolante, con benefici sull'impatto ecologico, ma si è scelto diversamente. La parte degli investimenti continua a essere fondamentale e Fca si è detta disponibile a incontri periodici per verificarne l'andamento. Sarebbe illogico che non si dia via libera al prestito richiesto dalla Fca in un Paese che sta spendendo 3 miliardi per il carrozzone aereo Alitalia e che ha elargito fondi alla franco-indiana ArcelorMittal con risultati a dir poco deludenti".

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