Fase 2: crisi pmi, procedura semplificata evita fallimenti

Una procedura agile e semplificata di composizione assistita delle crisi, che consentirà alle pmi di ristrutturarsi mediante la negoziazione di accordi con i creditori e i vari stakeholders, salvaguardando il valore produttivo, sociale ed erariale e tutelando i livelli occupazionali nell'attuale drammatico momento di crisi: è la proposta legislativa elaborata dal Centro Crisi (Centro di Ricerca interdipartimentale su Impresa, Sovraindebitamento e Insolvenza dell'Università di Torino). Hanno collaborato alla stesura gli Ordini torinesi dei Commercialisti e degli Avvocati e la Fondazione "Piero Piccatti e Aldo Milanese". Il testo è stato inoltrato al Governo. "Le ripercussioni economiche provocate dall'epidemia dureranno a lungo - spiega Maurizio Irrera, ordinario di Diritto commerciale dell'Università di Torino, e presidente del Centro Crisi - e per molte Pmi, che nel complesso rappresentano il 95% del tessuto economico italiano, possono essere letali. Anche per via dei costi aggiuntivi legati alle misure igienicosanitarie. Ecco perché abbiamo elaborato una procedura semplificata, che non prevede l'intervento del Tribunale a cui le Pmi potrebbero accedere per la negoziazione".

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