Coronavirus: Nosiglia, è occasione di trarre bene dal male 

"Questo tempo, che sembrerebbe più sterile e triste degli scorsi anni, diventa per Dio un'occasione di trarre il bene dal male". Così l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, si rivolge ai musulmani torinesi nel suo messaggio di auguri per la fine del Ramadan. "Quest'anno le religioni cristiana, ebraica e musulmana non hanno potuto celebrare le rispettive feste della Pasqua, di Pesah e del 'Id al-fitr - scrive Nosiglia - e sentiamo il profondo dispiacere di non poter esprimere la dimensione comunitaria della fede". L'arcivescovo ricorda però il rifiuto del Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib "della gretta visione di chi considera il coronavirus 'una punizione divina', invitando piuttosto a vedere nella pandemia uno dei modi con cui Dio mette alla prova la fede degli uomini" e l'appello del principe della Giordania Al Hassan bin Talal alla "solidarietà e risveglio della coscienza umana" e a "creare una 'istituzione mondiale per la Zakat e la solidarieta', quale punto di partenza per la concretizzazione della misericordia divina. Gli ulema aderenti al progetto a loro volta - prosegue Nosiglia - hanno emanato una fatwa che invita a versare la Zakat con uno o due anni di anticipo, per soddisfare le esigenze dei più bisognosi. Così - conclude - questo tempo, che sembrerebbe più sterile e triste degli scorsi anni, diventa per Dio un'occasione di trarre il bene dal male".

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