FASE 2

Artigiani "delusi e arrabbiati", salta il tavolo con la Regione

Escluse dal Bonus Piemonte 8mila botteghe e laboratori, 20mila i posti di lavoro a rischio. L'accusa di Confartigianato, Cna e Casartigiani: "Oggi è una giornata di lutto. Non c'è più dialogo"

A sentire il capogruppo della Lega Alberto Preioni, l'esclusione dei sexy shop dagli aiuti della Regione era volto a privilegiare gli artigiani piemontesi: “Tra sexy shop e artigiani la Lega sceglie gli artigiani” ha scritto su facebook per giustificare la solita magra figura rimediata nell'aula virtuale di Palazzo Lascaris.

Eppure a sentire il comparto artigiano di esultanze per l'azione della Regione ce ne sono ben poche, anzi regna il malcontento per i tanti esclusi dal Bonus. Si dicono “delusi e amareggiati”. La Regione, infatti, ha detto no - hanno spiegato Cna, Confartigianato e Casartigiani Piemonte in una videoconferenza - alla richiesta di estendere il Bonus Piemonte alle categorie artigiane escluse. Si tratta di 8.000 botteghe, laboratori e negozi di diversi comparti: cioccolatieri, pastifici, tipografie e copisterie, riparazione elettrodomestici, filiera del matrimonio. In gioco ci sono 20.000 posti di lavoro. E così è saltato il tavolo di oggi con l’assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Tronzano senza che sia stato fissato un nuovo appuntamento. 

In modo compatto, le organizzazioni del comparto si sono espresse in modo critico nei confronti dell'operato della Regione, con la maggioranza di centrodestra che questa mattina ha respinto ogni emendamento per estendere la platea dei beneficiari. Ci sono Giorgio Felici, presidente di Confartigianato, Fabrizio Actis, numero uno di Cna, Francesca Coalova, portavoce di Casartigiani. “Il percorso Bonus Piemonte ha avuto un’evoluzione diversa rispetto a quella che ci saremmo aspettati. Non c’è stato più il dialogo, il Bonus è stato esteso a tante categorie del commercio e non a quelle dell’artigianato”. I tre parlano di una “giornata di lutto”, “non c’è lavoro fino alla prossima primavera e molte botteghe e laboratori non ce la faranno ad andare avanti”.

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